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Atti performativi thetici

ATTI PERFORMATIVI THETICI


“Ti prometto che domani verrò” = promessa. “Domani vieni? Sì, verrò” = percepito come promessa, anche se il verbo “promettere” non è stato utilizzato.
Nelle leggi difficilmente si trovano i termini “dovere”, “obbligo”, “divieto”, ma comunque le norme esprimono un dovere, un obbligo o un divieto. Il linguaggio ha la capacità di fare cose anche se il performativo non è reso esplicito. Questa capacità di produrre cose che modificano la realtà sociale (status che perdurano nel tempo) è la theticità. 
Per es. alla laurea quando si riceve la qualifica di “dottore”, si acquisisce uno status che perdura nel tempo: da quel momento in poi si è dottori. 
Per es. la promessa di matrimonio ha una portata thetica che genera gli obblighi matrimoniali. 
Nel linguaggio ordinario e soprattutto nel linguaggio giuridico la capacità di modificare status deontici non è necessariamente connessa all’uso di specifici verbi. Ci sono anche frasi thetiche che sono anche performative: in esse viene specificato l’atto che viene compiuto (per es. “Io ti prometto che..”). 

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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