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Avvelenamento da barbiturici nella medicina legale


L’intossicazione da barbiturici è stata una delle forme più comuni di suicidio.
L’acido barbiturico è difficilmente solubile in acqua, mentre più facile è lo scioglimento dei suoi sali; dopo l’ingestione essi sono assorbiti a livello gastrico in modo relativamente rapido e efficace.
La metabolizzazione avviene soprattutto nel fegato, dopodichè sono eliminati principalmente nell’urina.
L’intossicazione acuta avviene con l’ingestione di un quantitativo 5-10 volte il dosaggio terapeutico; la diagnosi di avvelenamento si basa su dati anamnestici, sulla sintomatologia clinica e su analisi tossicologiche.
L’intossicazione cronica da barbiturici può essere facilmente confusa con forme neuropsichiatriche o di alcolismo cronico; con l’inizio dell’assunzione il tempo di sonno si allunga, dopodichè a causa della tolleranza torna alla lunghezza precedente; l’astinenza causa convulsioni e allucinazioni (la sintomatologia ricorda l’intossicazione alcolica).

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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