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Dinamica dello sparo nella medicina legale


Allorché il percussore colpisce la capsula si determina, ad opera dell’innesco, l’accensione della carica di lancio.
La combinazione del miscuglio esplosivo (deflagrazione) libera gas che si espandono trasmettendo la loro energia all’agente balistico e quindi al bersaglio.
Il proiettile è animato da vari movimenti: traslazione, ovvero propulsione del medesimo lungo la traiettoria; rotazione, che viene impressa dalla rigatura della canna; vibrazione, dipendente dalla pressione subita durante lo sparo.
Possono aggiungersi movimenti incostanti quali il beccheggio (oscillazione in senso longitudinale), la nutazione (movimento a cono della base del proiettile intorno al suo asse) ed il capovolgimento.
Da un punto di vista balistico si può affermare che il proiettile si muove nello spazio secondo una linea parabolica, che inizia dalla bocca dell’arma e termina (quando non incontri un bersaglio) al suolo esaurendosi per l’azione della gravità e per la resistenza dell’aria.
La traiettoria suole essere divisa in tre zone, in rapporto agli effetti che provoca sul bersaglio:
a. nella zona di esplosione (fino a 200 metri) avviene la trasmissione di notevole quantità di energia ai tessuti colpiti, che possono presentare estesi effetti distruttivi;
b. nella zona di perforazione (fino a 1000 metri) l’energia diminuisce, ma è comunque sufficiente a perforare la cute;
c. nella zona di contusione (oltre i 1000 metri) la velocità del proiettile scende sotto ai 100 metri al secondo, urtando il bersaglio in questa fase può non è essere in grado di perforarlo, ma solo di determinare effetti contusivi.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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