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Putrefazione del cadavere


Mano a mano che ci si allontana dal momento della morte, i vari tessuti del corpo vanno incontro ad un progressivo sfacelo per l’azione di microrganismi saprofiti (batteri aerobi e anaerobi).
L’andamento della putrefazione segue generalmente la regola dell’1.2.8: il grado di putrefazione di un cadavere esposto all’aria in una settimana (1), corrisponde a quello raggiunto in due settimane dall’annegato (2), ed in otto settimane dal cadavere inumato (8).
A seconda del tempo trascorso rispetto al momento del decesso si distinguono:
1. periodo colorativo, contrassegnato dalla comparsa della cosiddetta macchia verde putrefattiva.
Le colonie di bacilli, che si trovano soprattutto nell’intestino Crasso, si sviluppano; tale moltiplicazione è contrassegnata dalla forte produzione sia di gas sia di prodotti solforati, derivanti dalla scomposizione dei composti organici contenuti nei tessuti disfatti.
Lo zolfo viene quindi legato all’emoglobina, perciò fra le prime manifestazioni della putrefazione è la comparsa di una macchia verdognola, localizzata in corrispondenza della fossa iliaca di destra;
2. periodo o stadio gassoso, inizia verso il terzo-quarto giorno; in inverno entro 15-20 o più giorni dal momento del decesso.
I vari germi, ha raggiunto ormai l’acme dello sviluppo, determinano un progressivo aumento della colliquazione e della produzione dei gas.
Il cadavere assume un aspetto gigantesco con faccia negroide, rigonfia, la lingua tumefatta, iniziale e diffuso distacco dell’epidermide;
3. periodo o stadio colliquativo, la colliquazione del cadavere si rende ben manifesta in estate verso il secondo mese, in inverno solo dopo quattro o più mesi dalla morte.
È dovuta all’aggressione del cadavere da parte di:
a. germi anaerobi che si diffondono dalla profondità del corpo verso la superficie, scollando i tessuti e sollevando bolle di sierosità e di gas putrefattivo;
b. germi aerobi provenienti dall’ambiente esterno che si diffondono dalla superficie alla profondità, attecchendo facilmente sui tessuti messi a nudo dall’azione dei primi.
Alla fine del periodo colliquativo si osserva la formazione di un liquame nerastro;
4. periodo o stadio della scheletrizzazione, si completa in genere dopo 3-5 anni; è più precoce nei cadaveri interrati.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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