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La scienza giuridica: la Scuola storica


Quali sono i presupposti, i motivi ispiratori, della scienza giuridica tedesca?
La crisi dell’illuminismo e del razionalismo porta all’affermazione di nuove idee, nuove correnti di pensiero, che vedono nel popolo e nel suo incessante evolversi le radici di ogni manifestazione culturale, dalla poesia alla lingua al diritto.
Il vero diritto, nella nuova idea romantica, non è il prodotto di un legislatore razionale, è il diritto consuetudinario, i cui portatori sono il popolo e, come suoi rappresentanti, i giuristi.
E’ questa la radice della Scuola storica e del suo fondatore, Friedrich von Savigny.
In polemica con A. Thibaut, sostenitore della necessità di una codificazione unitaria per tutta la Germania, Savigny insegnò che il diritto, prodotto incessantemente mutevole della vita sociale, prodotto del “Volksgeist” (dello spirito del popolo) come la lingua, non può e non deve essere cristallizzato nelle formule di un codice.
Meglio è lasciare operare il “Volksrecht” (il diritto consuetudinario prodotto dal popolo) quale si esprime nel “Juristenrecht” (nel diritto dotto, elaborato dai giuristi).
La Scuola storica attribuisce alla consuetudine il ruolo di fonte primaria.
Dell’oggetto di studio della Scuola storica fanno sì parte le consuetudini germaniche, ma soprattutto il diritto romano e in special modo il diritto romano delle fonti giustinianee, cui si rivolge l’esclusiva e aristocratica attenzione di Savigny.
Il diritto romano antico è visto come espressione di un mondo spirituale e concettualmente superiore e più puro, di valore eterno, suscettibile di essere adottato come diritto vigente, una volta riordinato in maniera sistematica e dogmatica.

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