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CAUSE CULTURALI E SOCIALI DEL DECLINO


Schumpeter afferma che le cause del declino del capitalismo liberale sono culturali e sociali, ovvero:
1) Indebolimento della borghesia: un processo complesso che, dipende da fattori come:
a) Decadenza della funzione imprenditoriale: per il fatto che le grandi imprese burocratizzate soppiantano sempre più le piccole e medie aziende. L'innovazione, tende a spersonalizzarsi e ad automatizzarsi, mentre gli imprenditori perdono la funzione sociale di motori dell'innovazione per diventare amministratori di possessi ereditati;
b) Disintegrazione della famiglia borghese: che viene sostituita da uno spirito utilitaristico, che si manifesta anche in una spinta a mettere al mondo meno figli e nel guardare ad un futuro sempre più prossimo. Ciò, scoraggia il risparmio e gli investimenti a più lungo termine, influenzando anche il comportamento politico: la borghesia crede più nei suoi ideali di vita, e quindi non si batte più con forza contro quelle politiche anticapitalistiche (specialmente nel campo fiscale e della legislazione sociale) che indeboliscono le imprese private.
2) La distruzione degli strati sociali che sostenevano la borghesia, come:
a) L'esaurirsi del ruolo storico dell'aristocrazia priva la borghesia di una risorsa importante per affrontare quei problemi politici interni e internazionali che essa, per le sue attitudini e la sua storia, non è in grado di governare da sola;
b) La distruzione dell'impalcatura di istituzioni della società capitalistica: per la progressiva eliminazione di piccole imprese agricole, artigianali, industriali e commerciali. Ciò ha rilevanti conseguenze politiche, perché la borghesia privata dei suoi tradizionali alleati sociali, non è motivava a difendere efficacemente il capitalismo liberale dagli attacchi dei suoi nemici.
3) atmosfera sociale ostile al capitalismo liberale, per l'attività degli intellettuali che fomentano il malcontento popolare dovuto alle crisi cicliche ed alla disoccupazione;
Ma l'elemento decisivo che porta all'indebolimento del capitalismo liberale è costituito dalle politiche anticapitalistiche, ovvero da quel complesso di misure legislative e amministrative che pongono vincoli crescenti al funzionamento delle imprese private.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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