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PROSPETTIVA SOCIALISTA DI DURKHEIM


Durkheim, distingue:
a) la dottrina del comunismo: di Platone e Campanella, per i quali la ricchezza è nociva e occorre estrometterla dalla società, limitando la divisione del lavoro e mettendo in comune il prodotto del lavoro. Ma, questa dottrina ha per D un carattere utopistico, perché vuole una sorta di impossibile ritorno alla società primitiva.
b) idee del socialismo (Marx) : che presuppone la crescita della divisione del lavoro, per rendere possibile un maggior grado di soddisfacimento dei bisogni degli individui e per controllare le disuguaglianze. Ciò richiede una maggiore regolamentazione delle attività economiche da parte dello stato, infatti si definisce socialista ogni dottrina che afferma il collegamento di tutte le funzioni economiche ai centri direttivi della società.
Durkheim è certamente più vicino alla prospettiva socialista, perché ritiene necessaria una regolamentazione della divisione del lavoro, ma se ne distanzia perché è convinto che il socialismo trascuri la dimensione morale (ovvero la solidarietà, sottoforma di legami morali che si sostituissero a quelli della solidarietà meccanica), immaginando una soluzione esclusivamente economica ai problemi della società moderna.
Per Durkheim, affinché il mercato possa essere un efficace strumento di regolazione delle attività economiche specializzate, è necessario che:
- ci siano alcune regole giuridiche che diano stabilità ai contratti facendoli rispettare;
- s'intervenga sulle risorse dei soggetti presenti nel mercato, riducendo gli squilibri di potere;
- l'accesso ai diversi ruoli si avvicini alle effettive vocazioni e capacità dei soggetti, con le remunerazioni congruenti al «merito sociale».

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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