Skip to content

L'importanza dell'etnomusicologia e i nuovi studi del Novecento


La crescita di importanza dell’etnomusicologia e il relativo arricchimento dell’apparato metodologico si sono realizzati in virtù anche dei profondi cambiamenti demografici avvenuti in tutto il mondo dopo la II guerra mondiale, soprattutto i grandi processi di emigrazione dalle zone povere del mondo verso quelle ricche dovuti alle profonde trasformazioni economiche. I nuovi processi di globalizzazione hanno incrementato la
disponibilità di musica a livelli fino ad allora inimmaginabili. Nuove forme di contatti culturali ed economici prendono il posto delle precedenti forme proprie del colonialismo europeo. È enormemente cresciuto lo spazio assunto dalle musiche del mondo nell'ambito dei mass media; situazioni del tutto inedite si hanno nei contesti metropolitani dove l'immigrazione, l'esilio o la ghettizzazione costituiscono lo scenario
esistenziale per le minoranze del terzo mondo. E così via.
Dalla seconda metà del Novecento gli studi etnomusicologici hanno avuto uno sviluppo notevole articolandosi in una grande varietà di approcci e metodologie sulla base, grosso modo, delle due tendenze di fondo.
a) una di tipo musicologico, incentrata sull'elemento musicale, che mira principalmente ad una ricognizione di elementi formali e alla individuazione e definizione dei rapporti strutturali fra tali elementi (non approfondiremo questo approccio perché richiederebbe cognizioni tecniche di grammatica musicale),
b) ed un'altra di orientamento antropologico imperniata sul rapporto fra musica e società, che tende a studiare il suono in quanto prodotto di un comportamento il quale, a sua volta, è il risultato di una concettualizzazione basata sulle stesse categorie riscontrabili in altri aspetti della vita d'insieme.

A partire dagli anni Sessanta, con lo sviluppo della prospettiva antropologico musicale, si vanno elaborando definizioni di etnomusicologia che legano lo studio del fatto musicale ai contesti culturali entro cui la musica viene usata, praticata, composta, pensata, immaginata, discussa e così via.
In questa prospettiva oggi l'etnomusicologia viene definita come lo studio della musica nell’accezione più larga del termine (e senza aggettivi – vedi oltre sul significato del termine musica), ossia della musica in quanto oggetto sonoro, pratica sociale ed elaborazione concettuale.
Una sintetica definizione – oggi accettata da molti studiosi – è “Ethnomusicology is the study of "people making music."
Si tratta di una definizione che – come si vede – sposta l’attenzione sul fare musica: non è quindi più la musica (in quanto suono) l’oggetto di studio ma le persone che la fanno.

Tratto da I MONDI DELLA MUSICA. LE MUSICHE DEL MONDO. di Elisabetta Pintus
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.