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Le vie romane e i pellegrinaggi: la via Francigena

La via Francigena

Sigerico arcivescovo di Canterbury, in obbedienza all’obbligo di venire a Roma per ricevere il Pallium dal Papa (la veste di lana ornata con la croce, simbolo dell'investitura), intraprende nel 990 il viaggio di andata e ritorno. Scrive un diario oggi custodito alla British Library di Londra. Annota informazioni preziose sul tratto da Roma al colle del Gran San Bernardo.

Gli itinerari del pellegrinaggio contribuirono a mantenere in vita le direttrici romane già tracciate e a far infoltire il numero di mercati ed uomini che ne utilizzavano i percorsi: nasce così l’Europa moderna, la vita si espande. La Francigena fu una delle strade più battute nel medioevo, toccava centri rilevanti ed in parte usava antichi tracciati romani e arterie longobarde. Città come Siena e San Gimignano dovettero alla Francigena la loro fortuna.

Ma la Francigena non è un singolo tracciato. È un vero e proprio sistema viario, un insieme di percorsi. A differenza delle vie romane le strade medievali erano identificate solo da soprannomi, spesso riferiti ad esempio alla meta del percorso o ad aspetti pericolosi. Così Francigena o Francesca è il nome dato a una direttrice viaria che collegava Italia (Roma) con la Francia. Era dunque una “via proveniente dalla Francia”, o “che portava in Francia”, ricordando che la Francia di allora includeva gran parte della Germania. Nella pianura padana spesso la via mutava il suo nome in Romea, essendo Roma meta ricca di suggestioni.

Oggi parlando di Francigena si fa spesso riferimento alla Francigena secondo l’itinerario di Sigerico nel suo viaggio di ritorno a Roma. Si tende oggi a considerare questa l’autentica Francigena. Comunque successive testimonianze storiche, come il viaggio di ritorno dalla III crociata del re di Francia Filippo Augusto nel 1191, riportano le tappe di Sigerico con poche variazioni.

Sigerico divenne arcivescovo di Canterbury nel 989, ed è obbligato ad andare a Roma per il Pallium che prenderà dalle mani di Papa Giovanni XV. Gesto simbolico > Sigerico aveva anche un vasto corteo. A Roma Sigerico visita 16 chiese, 7 il secondo giorno. Il viaggio di ritorno ha 80 tappe, 48 in Italia, 32 dal passo S. Bernardo al canale della Manica, ma la 79esima è omessa. Ritorna così a Calais per raggiungere la sede episcopale.

Città principali attraversate da Sigerico: Radicofani, Siena, Lucca, Pontremoli, passo della Cisa, Fidenza, Pavia, Vercelli, Santhià, Aosta, Gran San Bernardo.

I pellegrinaggi e le vie romane

In epoca preromana, con il territorio italico diviso tra etruschi, sanniti e altre popolazioni italiche, la rete stradale si presentava molto varia, composta da molte piste battute e sterrate. Fiumi e valli erano importanti per la circolazione. L’impero romano diede molta importanza al sistema viario, per raggiungere le colonie ma anche per questioni amministrative o economiche. Strabone parla dell'importanza delle strade. Con il cristianesimo cominciano i pellegrinaggi, per compiere atti a scopo votivo o penitenziale. Prima meta è Gerusalemme, anche se i pellegrinaggi dei primi 3 secoli sono fenomeni elitari. Le cose cambiano con gli editti di Galerio nel 311 e Costantino del 313, che concedono la libertà di culto ai cristiani. Da allora molti pellegrini cominciano a recarsi alla tomba vuota di Cristo.
Del 333 è l’itinerarium burdigalense, la più antica relazione del viaggio condotto da un anonimo bordolese da Bordeaux a Gerusalemme e viceversa. Importante è anche l’itinerarium o peregrinatio ad loca sancta di Egeria, scritto forse prima della fine del IV secolo da una donna, che racconta il pellegrinaggio in Terrasanta.
Con il declino e la divisione dell'Impero le strade diventano la via che permette ai barbari di invadere la penisola dal V secolo. Nel 568 guidati da re Alboino giungono i Longobardi in Pianura Padana: venivano dalla Pannonia. Dopo la resistenza di Pavia scendono in Italia centrale fino al Volturno. Abbiamo ora due territori: la Longobardia e la Romània, d’influenza bizantina. Le vie romane cominciano un declino.
Nel III decennio del 7 secolo riparano in Italia alcuni sacerdoti orientali che avevan svolto opera di apostolato ai limiti asiatici  dell'impero. Intanto nel 598 con papa Gregorio magno i longobardi si erano convertiti. Comunque questi sacerdoti sono inviati in Italia centro - settentrionale per convertire pagani e ariani. Questi furono forse i primi a camminare sulla Francigena. Il tragitto era già stato sfruttato dai longobardi ed il passo della Cisa permetteva di evitare i pericolosi territori bizantini. Roma era sotto il dominio bizantino solo nominalmente, per la debolezza dell’impero. Il pontefice era divenuto una sorta di vero e proprio sovrano. I longobardi quindi han delineato uno dei rami portanti della Francigena e contribuito a renderlo accessibile e sicuro. Le strade allora eran probabilmente carrarecce. Molte località nel nome testimoniano la presenza longobarda, come quelle dedicate al culto di San Michele Arcangelo. Nel 773 Carlo Magno, intervenuto in soccorso del papato contro i longobardi di Desiderio, scende in Italia passando il Moncenisio e vince il nemico allo sbocco della val di Susa. Parte dell'Italia entra così nel territorio dei Franchi, che nel Natale dell'800 con l’incoronazione di Carlo da Papa Leone III diviene il Sacro Romano Impero. Da ora in poi le strade romane diventano veicolo di cultura.

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