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Basilica di San Vitale a Ravenna


L’edificio ha pianta ottogonale preceduta, in origine, da un quadriportico, ma attualmente solo dall’ardica a forcipe (esistenza di 2 estremità concave) che si dispone tangente a uno spigolo della costruzione centrica. All’esterno, la struttura mostra la sua semplicità essendo di soli mattoni. Compositivamente gli spazi sono ottenuti dalla compenetrazione di solidi geometrici elementari quali prismi, piramidi, cilidri e porzioni di cono. Inoltre le facce del corpo prismatico principale, rinforzate da contrafforti che si ispessiscono in corrispondenza degli spigoli, sono divise da una cornice in due parti corrispondenti al doppio loggiato interno. Il volume centrale del tiburio ottagonale nasconde la cupola. All’interno si somma un secondo ottagono, i cui lati si dispiegano come i petali di un fiore aprendosi in esedre con due ordini di arcatelle sovrapposte. Lo spazio centrale è coperto da una cupola emisferica raccordata al tamburo ottagonale dai pennacchi. Ci sono due ingressi, uno dei quali è in asse con il presbiterio, seguito dall’abside. Questa è affiancata da due piccoli ambienti caratteristici delle basiliche bizantine: a destra il diaconicon (per la conservazione del pane e del vino consacrati) e sinistra la protesis (per la conservazione delle suppellettili e per la preparazione delle funzioni liturgiche). I due diversi ingressi danno diverse percezioni dello spazio: se si entra dall’ingresso d fronte all’abside, avverte di essere in uno spazio basilicale esteso in un'isola direzione; chi entra dall’ingresso contiguo ha di fronte a sé uno spazio centrico e avvolgente. La struttura, pur massiccia, degli otto pilastroni angolari stempera il proprio carattere di sostegno nella preziosità del marmo che la riveste e i capitelli, sormontati da pulvini, sembrano perdere ogni materialità a causa del lavoro di traforo che l'adorna.

Tratto da ITINERARIO NELL’ARTE di Elisabetta Pintus
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