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Nuovi movimenti artistici dopo la prima metà del '900


Razionalismo :  Hartung : alla formula razionalista di mondrian contrappone l’atto che realizza una volontà etica --> poetica del bel gesto.
Iconografia del NO: Soulages, Still, Kline, Motherwell, Vedova.
artista americano : uomo d’azione in una società di attivisti, agire come puro agire, agire come esistere. Arte come azione disinteressata, si giustifica scoprendo i propri movimenti.
1949 : movimento Cobra in Olanda. Ne fanno parte Corneille, Appel, Jorn. Rovesciamento del purismo formale di de Stijl e risposta all’orrore di mondrian per il “barocco moderno. Si riduce l’attività artistica al gesto. L’arte è regressione dall’oggetto (esistenza allo stato puro). Nella materia l’artista realizza la propria realtà umana.
Poetica “dell’informale” : la materia non ha una struttura spaziale e temporale, è illimitata. Manipolandola l’artista stabilisca con essa un rapporto di continuità essenziale. Non può farsi oggetto, l’artista identifica in essa la propria problematicità.
Fautrier: la materia è il mezzo con cui si esplicitano le sensazioni e una sostanza sensibile che fa proprie l’estensione e la durata delle sensazioni.
Dubruffet: il linguaggio è materia, quindi è duttile. La pittura non rappresenta e non comunica : è esistenza.
Burri: si libera della pittura tradizionale, servendosi di sacchi sdruciti, stracci, carte, legni bruciati. Cuce, salda incolla. Le lacerazioni nella materia sono segno di sofferenza. La materia deve rimanere materia. Poi però passa a essere spazio, quindi antitesi della materia, ma senza cessare di essere materia. Le materie usate da Burri sono sempre materie di scarto. Diventano sensibili, alludono a sofferenze, ma non c’è una simbologia. C’è una trama spaziale, ma non è a priori. Soltanto nel tormento dell’esistere si prende coscienza dell’assolutezza dell’essere.
Tapies: la sua materia è il muro/cemento. Il qui\ora è una condizione d’angoscia --> situazione della politica spagnola. Evita i simboli, il segno non trascende la materia. Immutabile realtà fisica che blocca l’immaginazione. La materia segnata si fa segno --> assenza di vita. la fine della rappresentazione è la fine del quadro --> si passa dal quadro all’antiquadro.
Scialola: poetica delle impronte, dei resti mortali e dei rifiuti --> fenomenologia delle tracce
Viani: definisce la figura plastica nel trapasso dalla materia alla luce
Giacometti: distrugge fisicamente la statua. Non cerca nella materia un’anti forma ne un momento di aggregazione o disgregazione della forma, la figura è soltanto un segno, il segno non significa la figura, ma lo spazio infinito in cui la presenza enigmatica della figura pone un limite inspiegabile e quasi intollerabile. Vuole manifestare un non-essere
Mastroianni : fa esplodere la materia nello spazio
Leoncillo: usa la ceramica.

Tratto da L'ARTE MODERNA di Silvia Lozza
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