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I distretti industriali in Italia, anni '70


Dagli anni ’70 si affermeranno in Italia i distretti industriali.
Il distretto industriale è un'agglomerazione di imprese, in generale di piccola e media dimensione, ubicate in un ambito territoriale circoscritto e storicamente determinato, specializzate in una o più fasi di un processo produttivo e integrate mediante una rete complessa di interrelazioni di carattere economico e sociale.
Proprio in quegli anni hanno trovato in Italia le condizioni ideali per la loro  affermazione. L’unificazione del punto di contingenza per tutti i lavoratori non segnò l’accelerazione dell’irreversibile processo di omologazione delle forze di lavoro su cui avevano puntato i suoi proponenti nel sindacato.
Avvenne il contrario, perché da quel momento nella struttura economica italiana comparve un nuovo dualismo, quello fra le grandi e le piccole imprese industriali.Le prime dovettero affrontare le prime avvisaglie di crisi della grande impresa: essendo venute meno le condizioni di crescita espansiva della domanda di mercato, abbondanza di risorse e stabilità monetaria sulle quali si era basato lo sviluppo industriale degli anni '60, le grandi imprese riscontrarono notevoli difficoltà nel mantenere le proprie strategie di crescita espansiva. Molte di esse intrapresero una profonda riorganizzazione sia avviando azioni di decentramento produttivo sia sfruttando le potenzialità della specializzazione e della divisione del lavoro tra imprese di uno stesso settore.
Contemporaneamente, si registrò un processo di crescita di un tessuto di piccole imprese di origine artigiana, fortemente radicate con la produzione tradizionale di aree geografiche ristrette, che raggiunse gradualmente rilevanti quote di mercato in produzioni di nicchia.

Tratto da L'ITALIA DELLE FABBRICHE di Cristina De Lillo
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