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Oggetti simbolo e la foresta di sequoie


Recuperando la figura della spirale andiamo a vedere come questa possa essere ricollegata anche ad alcuni oggetti/figure presenti nel film, che assimilano temi portanti: i fiori, lo chignon, il collier, la scala e l’albero.  Rammentano tutti forme spiraliche. I fiori appaiono più volte e in quanto recisi rimandano in un certo senso al mondo dei morti, inoltre, come il collier e come lo chignon, preannunciano Madeleine o la sua scomparsa. Lo chignon, Madeleine e Carlotta ne portano uno simile, evoca la donna e, nel momento in cui Scottie plasmerà Judy, sarà la sua ultima ostinata richiesta per terminare l’opera. Il collier di Carlotta, donato da Gavin a Judy, sarà l’oggetto chiave in grado di svelare la realtà dei fatti. La scala12, che congiunge il basso con l’alto, è l’ostacolo che si pone di fronte a Scottie e rappresenta la sua paura. L’albero infine assume una simbologia maggiormente complessa che è quella del tempo.
 
Andremo ora ad analizzare in modo maggiormente approfondito proprio questa sequenza chiave del film: la foresta di sequoie.
Questa scena è di particolare importanza per una serie di motivi. Concentra su di sé il tema del tempo e del viaggio temporale. Inoltre non è da poco il fatto che sia poi stata ripresa in più di un film.
Madeleine immobile di fronte ad un tronco, con lo sguardo fisso, indica qualcosa a Scottie. “Qui sono nata”, dice indicando un anello, poi aggiunge, “qui sono morta”. Ciò che vediamo è un espressione di dendrocronologia. In Vertigo il tempo scorre come gli anelli di un tronco di sequoia: ogni esperienza lascia l'impressione di essere stata già vissuta (déjà vu). L’albero funge da calendario. Vive da molto prima che noi nascessimo e ci sarà ancora molto dopo. Noi per l’albero siamo solo un istante. Madeleine, di fronte ad esso, sa che presto morirà, perché sta ripercorrendo lo stesso cammino già attraversato tante volte da altri. Da tutto questo scaturisce una sensazione di vertigine. Cito le parole di Duncan:“Il momento chiave del film è la scena in cui Scottie e Madeleine vanno a visitare un bosco di sequoie. Una serie di etichette poste sulla sezione trasversale di un vecchio tronco ci mostrano come in realtà, tra guerre e trattati, la storia non faccia che ripetersi. In quel momento veniamo anche a sapere che il termine sequoia significa – sempre verde, imperituro - e che Hitchcock lo utilizza come una sorta di Stele di Rosetta.
Come anticipato, questa sequenza viene ripresa in altri film successivi. La jetee di Chris Marker del 1962 ripropone una scena simile. Di nuovo un uomo e una donna si trovano di fronte alla sezione di un tronco di sequoia. Déjà vu. Questa volta però è l'uomo che si rivolge alla donna indicando un punto esterno al tronco, un anello che ancora non esiste, e dice “io vengo da qui”.  Twelve Monkeys di Terry Gilliam del 1995 a sua volta riprende la scena, ma in modalità diversa. Non ripropone una scena simile ma la stessa scena all’interno di un cinema, dove i due protagonisti entrano. Gilliam rende così omaggio a Hitchcock e a Marker allo stesso tempo.

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