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Valsan e Reyor, iniziazioni cristiane



Dopo la morte di Guenon ci fu disorientamento nell'ambiente di "studi tradizionali". Alcuni rimasero nella nuova tariqa di Valsan, altri alla Grande Triade. Nel 51 però uno dei suoi fondatori, Reyor, la lascia e va a dirigere "studi tradizionali" dandogli un'impronta prevalentemente kabbalistico-cristiana. In pochi comunque, vedi burckhardt, si mantennero sulla via di Schuon. Stranamente Reyor non mostrò interesse per l'esicasmo, mentre Vaslan, che dal 60 dirigerà la rivista, se ne interessa. Quando Reyor si interessa all'esicasmo, è sempre negativo. Periodo di diffusione di pellegrino russo e filocalia. Individua una tendenza a semplificare l'esoterismo cristiano sovrapponendovi l'idea della deificazione (theosis). Il limite dell'esicasmo in occidente sarebbe la mancanza di una conoscenza cosmologica, mentre loro si basano solo su un metodo + una teoria ontologica e metafisica. In un articolo del 48 reyor sottolinea la preminenza dell'iniziazione come funzione cosmologica: un' organizzazione iniziatica infatti deve poter ispirare l'azione esterna determinando luoghi tempi e modi propizi..quindi sarebbe impossibile dal monte Athos.. che questa cosa vivesse in occidente. Valsan invece non prende posizione contro i praticanti francesi. Riprende a parlare del rapporto esicasmo-esoterismo nella recensione ad un articolo di Marco Pallis. Pallis dice che il cristianesimo non avrebbe più un limite definibile tra il lato religioso e i misteri, quindi tra exo ed eso..Quindi nel cristianesimo non vi sarebbe rito di iniziazione..l'iniziazione cristiana sarebbe l'opera dei sacramenti ordinari conferiti a tutti e le cui virtualità si possono attualizzare con un metodo iniziatico. Valsan risponde citando cristiani alessandrini (Origene, Clemente) ma considerando anche Simeone il Nuovo Teologo (X-XI sec) che parla della caducità del battesimo, dovuta alle impurità acquisite nella vita e al difetto di coscienza nella ricezione. Il rimedio è una preparazione nuova, completata dal rito dell'imposizione delle mani da un sacerdozio a parte..Poi dice che il padre spirituale che trasmette lo Spirito Santo con l'imposizione delle mani deve avere un carisma particolare che non necessariamente coincide con i gradi della gerarchia ecclesiastica. Poi Simeone dice che lo Spirito si può trasmettere anche con bevande benedette, olii consacrati, ecc...Si tratta dunque della trasmissione di un' influenza spirituale, che si distingue dai sacram ordinari. Quindi non è come diceva Pallis. Esiste dunque un rito di ricollegamento esicasta, riservato, e distinto dai sacramenti. Guenon fu informato di ciò è rispose confrontando la trasmissione del wird nel sufismo con quella della preghiera di Gesù.

Tratto da ASCESI ESICASTA di Dario Gemini
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