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Il personaggio di Maria Maddalena


La Maddalena, insieme a Giovanni Battista e dopo Gesù e Maria, è diventato ben presto il personaggio evangelico più famoso, discusso e raffigurato. Il ruolo di prostituta pentita e il contrastante accostamento della sua figura di donna peccatrice con la santità di Gesù, hanno determinato la notorietà del personaggio e la straordinaria affermazione del suo culto.
Nei vangeli si fa riferimento a 3 donne chiamate Maria: nel vangelo di Luca si parla di una Maria che è sorella di Marta e di Lazzaro; Marco e Matteo, invece, parlano di una donna anonima che seguiva Gesù e che era una peccatrice redenta; Giovanni parla di una Maria di Betania che poi identifica come la sorella di Marta e Lazzaro; in un altro passo del vangelo di Luca si parla di alcune donne, che seguivano Gesù perché erano da lui state guarite da spiriti cattivi, tra cui Maria di Magdala (Maddalena) che era stata guarita da sette demoni. Si nota che nessuno degli evangelisti specifica che era una prostituta. E’ vero però che la città di Magdala era famosa per il commercio di sale e per la prostituzione. E’ probabile quindi, ma non certo, che uno di questi sette demoni fosse quello del sesso. Ad ogni modo, Gesù le perdona i peccati perché "ha molto amato". In seguito, per alcuni eventi, come quello della Resurrezione, Gesù le appare per prima e, nel vangelo di Giovanni, le affida il compito di comunicare agli altri apostoli l’evento della Resurrezione. Dunque dai vangeli emerge l’immagine di Maria di Magdala come profetessa visionaria, discepola esemplare e guida degli apostoli. Da dove nasce allora l’immagine di Maria Maddalena come prostituta pentita? Chi traeva vantaggio da questa identificazione? Chiaramente la Chiesa: se Maria Maddalena, come ex peccatrice, poteva essere collocata ai vertici più alti della gerarchia cattolica, allora anche le prostitute, che rappresentavano uno dei problemi morali e sociali, potevano essere riscattate e ascendere alle vette più alte del premio eterno.

L’origine del culto
La fusione del culto di Maria di Betania e Maria di Magdala, in Occidente inizia nell’ XI secolo ma finalmente gli esperti hanno poi stabilito che è meglio tenere separate le due donne. Secondo la tradizione occidentale, Maria Maddalena, insieme con i fratelli Lazzaro e Marta, avrebbe predicato ed evangelizzato la Provenza e Maria sarebbe vissuta da eremita nelle Alpi Marittime. Qui veniva definita la patrona della vita contemplativa o dei peccatori redenti.
Il culto della Maddalena in Oriente, invece, è attestato in Palestina, a Betania. Nella tradizione orientale, Maria Maddalena si sarebbe recata ad Efeso in compagnia della Vergine e dell’apostolo Giovanni, cui era stata fidanzata prima della chiamata del Signore. Secondo questa tradizione sarebbe morta e sepolta in quella città. 
la conoscenza e la diffusione del culto della Maddalena avvenne sia attraverso la fondazione di conventi e monasteri sia attraverso lo sviluppo iconografico.

La diffusione del culto a Napoli
L’affermazione del culto della Maddalena a Napoli viene fatto risalire agli Angioini e specialmente a Carlo d’Angiò e la devozione si mantenne viva nel corso dell’età angioina e aragonese attraverso l’erezione di chiese, cappelle e monasteri per "prostitute pentite". Inoltre, come sempre accade in questi casi, la devozione magdalenica praticata dalla famiglia angioina fu seguita dalla nobiltà e dal clero napoletano. Cappelle di patronato nobiliare furono intitolate alla santa alla quale vennero dedicati cicli pittorici ed episodi tratti dalla leggenda agiografica e dalla sua vita evangelica.

La tradizione iconografica.
Il prototipo di una figura così complessa era difficile da fissare. I suoi ruoli sono diventati molteplici:
1. raffigurazione di colei che bagna i piedi a Gesù e glie li asciuga con i suoi capelli
2. la donna ai piedi di Gesù crocifisso
3. colei che, insieme alle altre donne che accompagnavano Gesù, si recò al suo sepolcro per detergere il suo corpo con oli profumati
4. colei che vede per prima Gesù risorto.
Il tema che però poi i pittori portano avanti è il suo pentimento e la sua esistenza di eremita nel deserto o nei boschi della Provenza.

Tratto da CARAVAGGIO, LA VITA E LE OPERE MAGGIORI di Katia D'angelo
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