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Kant: libero gioco della facoltà

Kant: libero gioco della facoltà


“Le capacità conoscitive….rappresentazioni” --> libero gioco delle facoltà dell’animo umano che sono interessate nel momento in cui formuliamo il giudizio del gusto --> in assenza di un interesse per l’oggetto. Immaginazione e intelletto --> viene esclusa la razionalità e la Sinlischkeit (sensibilità).  I materiali per il giudizio vengono forniti dall’imaginazione, che viene alla lunga dalla sensibilità --> funzione riproduttiva di sensazioni precedenti che non ci sono più (non vincolata dall’ hic et nunc). L’immaginazione nel caso di giudizio di gusto puro non viene chiamata in causa in questo senso, ma come immaginazione produttiva, estremamente creativa e prende le distanze dalla sensibilità. Immaginazione produttiva : non semplicemente ripropone, ma è capace di rielaborarle pesantemente, per creare contenuti di nuove possibili intuizioni che però sono solo possibili e non oggetti di intuizioni effettive. La radice rimane quella sensibile, ma l’immaginazione produttiva è capace di emanciparsi.
Intelletto è chiamato in causa come facoltà generale del fatto che siamo esseri giudicanti, che per orientarci nell’esperienza (cognitiva, morale estetica…) abbiamo bisogno di introdurre un qualche tipo di ordine, di istituire connessioni, nessi , relazioni --> ricondurre tutto sotto un cappello maggiore o creare un nuovo cappello. L’intelletto entra con un ruolo importante nel libero gioco delle facoltà che crea il sentimento di compiacimento nella loro reciproca disposizione armonica o proporzionata.
Il piacere soggettivo viene prima o dopo la formulazione del giudizio di gusto?  --> kant si arrampica un po’ sugli specchi. Il giudizio di gusto precede il crearsi del sentimento, dire che qualcosa è bello vuol dire presumere
Libero GIOCO --> si tratta di una situazione in cui vi è una mancanza di condizionamenti, che però non è assoluta (non sciolta da vincoli) ma è una libertà nel senso di una mancanza di vincoli sia materiali (intuizione sensibile di oggetto che esiste qui e ora) né da vincoli concettuali (sapere in che cosa consiste quell’oggetto che sto predicando bello )
Giudizi di gusto puri : qualcosa è bello (pubblici, hanno pretesa di comunicabilità) --> assenza di un riferimento al concetto dell’oggetto che viene dichiarato bello
Giudizi di gusto empirici : qualcosa è gradevole, bello per me (giudizi privati, che riguardano la mia soggettività privata)
Due tipi di bellezza: libera ed aderente  (paragrafo 16)--> ci introduce al particolare nesso che kant istituisce tra natura ed arte
Bellezza aderente: dipende da un giudizio di gusto empirico e pertanto presuppone un certo concetto di fine --> il piacere soggettivo è presente ma è legato a un concetto, qualcosa che sappiamo circa all’oggetto che giudichiamo. Io giudico qualcosa come bello solo avendo in vista ciò che quel “qualcosa” dev’essere. (devo sapere che l’affresco è diverso dall’olio su tela, etc…) --> giudizio di gusto che riguarda tutti gli aspetti che devono rientrare nel concetto di quell’oggetto che viene determinato come tale.
Bellezza libera : stabilita soltanto da un giudizio di gusto puro, sciolta da ogni legge, riposa sul fatto che di fronte a quella rappresentazione data avverto quel piacere che viene dalla disposizione armonica delle mie facoltà.
Il giudizio di gusto puro non riguarda l’opera d’arte, poichè, per valutare se un’opera d’arte è bella o non lo è, occorre riferirsi a un certo concetto di fine. --> giudizio di gusto empirico.
Gadamer: kant è alla base di quella storia che si è sviluppata nell’occidente dalla metà dell’ottocento --> arte tipo di esperienza del mondo differenziato dalle altre esperienze del mondo : estranea dal vero/falso, buono/cattivo etc… --> frutto di un certo percorso dell’estetica e delle arti contemporanee.

Tratto da ESTETICA di Silvia Lozza
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