Skip to content

Schiller -Verso la differenziazione dell’estetico? - Lettera XXIII e XXVI


La bellezza non si mescola :
“è stato espressamente dimostrato che la bellezza non da alcun risultato ne per l’intelletto ne per la volontà, che non si mescola in alcuna funzione del pensiero ne della decisione, che all’uno e all’altra conferisce soltanto la potenza virtuale, ma non determina assolutamente nulla circa l’uso reale della potenza determina”  -->
non da risultati conoscitivi e morali immediati, ma apre alla massima libertà che è foriera per le nuove determinazioni, ma lo è virtualmente, non è già colma. Apertura massima proprio perché non trova alcuna determinazione che la chiuda o che la restringa.
Lo stato estetico mi apre a una forma di indifferenza verso la realtà, verso il mio stato fisico e morale.
Valore dell’indifferenza verso la realtà:
“in quanto dunque il bisogno di realtà e l’attaccamento al reale sono solo conseguenze di una mancanza, l’indifferenza verso la realtà e l’interesse all’apparenza sono un vero ampliamento dell’umanità e un passo decisivo verso la cultura “
“L’apparenza è estetica solamente in quanto è schietta (rinuncia espressamente a ogni pretesa di realtà) e unicamente in quanto è autonoma (Fa meno di ogni aiuto della realtà)” [lettera XXVI]
L’apparenza è più importante della verità  e non va confusa con l’illusione.
Pretesa di realtà mi vincola, è sottoposta a necessità di vario tipo ed è costretta, non  libera.
L’apparenze non vuole sostituirsi ingannevolmente alla realtà, si pone esplicitamente come tale, come altro alla realtà. Questo mi apre a un’esperienza più ricca e consapevole  della realtà.

Tratto da ESTETICA di Silvia Lozza
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.