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Socrate in Aristofane



Non scrisse nulla. Tutto ciò che sappiamo di lui proviene dagli scritti di altri. Nasce ad Atene nel 470. Furono messe in scena davanti al pubblico due commedie: Le Nuvole di Aristofane e il Konnos di Amipsia. Nelle opere teatrali egli è dipinto sia come un tradizionale indagatore dei fenomeni naturali, sia come un sofista e retore (T 69).
Il Socrate di Aristofane:
Non si tratta di un’esagerazione, ma la commedia si basa chiaramente sulla personalità e il pensiero di Socrate intriso di filosofia di Aristofane che chiaramente il pubblico non riusciva a distinguere: perciò per lungo tempo Socrate e i socratici vennero considerati sofisti.
Nelle Nuvole Socrate è presentato al centro di una scuola denominata “pensatoio” nella quale si svolgono indagini geometriche, fisiche, astronomiche. Aristofane presenta Socrate come un rivoluzionario dell’idea sulla divinità: non esistono le vecchie divinità, ma esse vanno sostituite con le nuvole il vortice etc. Ma Socrate ci viene presentato come colui che è capace di sostenere tesi contrarie tra loro per far prevalere la tesi più debole su quella più forte: arriva così alla conclusione che i figli hanno diritto bastonare i padri, stravolgendo i tradizionali rapporti di autorità. E’ da qui che partono le due critiche: annullamento delle credenze religiose e corruzione dei giovani. Queste accuse lo condurranno alla morte nel 399.

Tratto da FILOSOFIA ANTICA di Carlo Cilia
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