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La descrizione della città di Genova attraversi i 5 sensi

Maggiani descrive la città stimolando i 5 sensi del lettore:
  • la vista: attraverso le accurate descrizioni dei paesaggi
  • l’udito: ad es. nelle descrizioni dei rumori del porto «lo schianto atroce dell’indietro tutta che sembrava dover disintegrare la nave nelle sue interiora e l’urlo dissennato degli ormeggiatori che fissavano le cime ai bittoni. Un grido di battaglia quello, non un richiamo del lavoro, un urlo di tagliagole abissini che percuoteva l’aria in una lingua tanto barbara da far rizzare  capelli in testa»
  • il tatto: Maggiani ci fa spesso sentire sulla pelle i venti di Genova: il maestrale, il grecale, il provenzale, la macaia 
  • l’olfatto: «si riempiva degli odori e dei profumi e dello schifo del pesce secco, delle salamoie, del vino e del sebo […] afrori che forzavano la gola e andavano a battagliare tra di loro giù nello stomaco»
  • il gusto: Genova viene descritta anche attraverso i suoi cibi, ad es. le zuppe di pesce o la torta Pasqualina: «Quanta gente dovrà venire fin qui per mangiare tutte le torte del tortaio: quelle gialle basse basse e quelle pallide a sfogliatelle, quelle con l’uovo lesso in mezzo e quelle con gli stronzetti di salsiccia a giro a giro?»

Tratto da GENOVA NELLA LETTERATURA di Isabella Baricchi
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