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Il quaternario delle città globali

Il  quaternario delle città globali


Il quaternario sancisce certamente la preponderanza delle città globali come nodi della rete. Ma è un'altra la sua peculiarità. Il quaternario non è più solo il settore dei servizi ma l'architrave di un mega sistema economico di cui ogni città globale è dotata grazie all'apporto di ogni città del paese. Funziona tutto come un grande effetto domino: l'inizio è nelle aree tecnologicamente più avanzate delle città globali, condiziona la struttura, controlla la produzione nelle vaste aree limitrofe “saltando” la terraferma con fibre ottiche e dispositivi aerei, giunge in lontane aree del pianeta dalle quali importare materie prime e/o procedere alla trasformazione in beni finiti e/o vendere le proprie merci. Grande importanza hanno le aree lontane, in gran parte appetibili perché caratterizzate da bassi costi di manodopera e facilmente raggiungibili dai vettori materiali.

Ma perché il quaternario è così fondante? Il motore trainante delle modificazioni intervenute è rappresentato dalla combinazione biunivoca tra innovazione tecnologica applicata alla gestione delle informazioni e la finanza. In virtù di questa combinazione il quaternario ha assunto una forma al suo interno triangolare: trasformazione, produzione, commercio. Vediamo meglio. Dai quartier generali delle città globali si governa e gestisce la finanza, la produzione di materie prime, la trasformazione in beni finiti, l'import – export. L'import – export ha subito una radicale trasformazione imposta dalle reti di telecomunicazione, il cui accesso è diventato fondamentale. Le città globali dunque sono globali anche perché pilotano al loro interno ogni forma di economia, dalla finanza alla produzione alla gestione alla trasformazione; in altri termini la finanza combinata con le informazioni hanno formato un potente motore che ha tirato dentro il quaternario anche la produzione di materie prime e la trasformazione in beni finiti, legate all'import – export. Il quaternario dunque non è solo informazione. Emergono figure tripolari, che sono allo stesso tempo produttori, trasformatori e commercianti. 

Non solo. In merito alla produzione, il quaternario ha stravolto le cose. Ad esempio ha  rimesso in discussione i fattori storici della localizzazione industriale; ha modificato le rotte convenzionali degli scambi; ha accresciuto il divario territoriale tra luoghi della decisione e luoghi della produzione. I luoghi della produzione, adesso lontani materialmente da quelli delle commesse, hanno finito per polverizzarsi in molti casi, o meglio, in tutti quei casi dove, ai fini dell'abbattimento dei costi, la produzione avviene all'interno dei nuclei domestici, come avviene in Cina e India.

Ancora un altro effetto della globalizzazione è la difficoltà di un paese a mutare orientamento commerciale in seguito agli effetti del processo globale. Molti paesi che erano passati da una politica commerciale autarchica all'adesione al WTO, decidono adesso di tornare all'autarchia, alla “porta chiusa” per difendersi dalla concorrenza estera (vd. Italia e Francia).



Tratto da GEOGRAFIA DELLE CITTÀ GLOBALI di Gherardo Fabretti
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