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Caratteristiche del realismo in Anselmo



 Il primo carattere nonché condizionatore di tutti gli altri è l’unità e perfetta corrispondenza tra linguaggio, pensiero e realtà o mutuo rimando tra logica e mondo (tra res e voces). Per Anselmo ai concetti corrisponde la realtà e il rimando dei primi alla seconda è il frutto di un movimento oggettivo. Egli è il difensore di una concezione realistica degli universali: secondo cui ai concetti corrisponde una realtà ontologica- teologica, da cui dipende tutta l’attività conoscitiva dell’intelletto. Il termine universali deriva dall’espressione unum in diversis ed indica ciò che unifica una diversità, in altre parole le proprietà comuni di una molteplicità di individui. Per Platone erano le Idee, cioè le essenze trascendenti di cui partecipano le realtà concrete. Per Aristotele è il concetto, ottenuto dalla mente per astrazione. Per i medievali il problema consiste nello stabilire quale sia lo statuto ontologico degli universali: sono le idee e pensieri trascendentali di Dio o parole insignificanti?

Tratto da LA FILOSOFIA NEL MEDIOEVO di Carlo Cilia
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