Skip to content

Conversione di Agostino nelle "Confessioni"


Il testo delle Confessioni narra la sua conversione vista però con l’esperienza vissuta anni dopo. Notiamo che prima di essere battezzato nel 386, volle fare una rilettura o meglio una riflessione sul percorso che lo aveva portato a ciò. Fa iniziare tutto dalla lettura dell’Ortenzio di Cicerone, e afferma che la sua lettura mutò totalmente il suo pensiero, il suo modo di sentire, di pregare e suscitò nuove aspirazioni e nuovi desideri. Possiamo affermare che la lettura dell’Ortenzio aprì il suo cuore alla ricerca della sapienza, come oggetto e fine della filosofia. Questa scossa psicologica fu solamente il punto di partenza che lo portò ad un’evoluzione lenta, per liberarsi dalla cultura retorica e fondarsi via via nella ricerca della sapienza. Ci troviamo davanti ad una seria ricerca laica della verità nel desiderio di trovare risposta agli interrogativi fondamentali dell’uomo, per dare così senso e ragioni alla vita. Fuorviante per quanto si voglia, la conversione al manicheismo da parte d’Agostino fu dovuta dalla conversione alla filosofia. Egli cadde in essa per una sete di razionalità: il manicheismo gli si proponeva come scienza in grado di sistemattizare l’Universo, Dio compreso, a differenza della fede cattolica in cui egli viveva in quel periodo e che gli imponeva solo di credere e non di chiedere.

Tratto da LA FILOSOFIA NEL MEDIOEVO di Carlo Cilia
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.