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Libero arbitrio in Tommaso d'Aquino



 Secondo Tommaso, l’uomo che è per natura razionale, conosce il fine delle cose, ma non ha una comprensione immediata dal fine ultimo di tutte le cose, cioè Dio. se avesse la visione di Dio, ne sarebbe fatalmente attratto, ma conoscendo solo fini parziali, la sua volontà è libera di volerli o non volerli. L’uomo ha altresì una disposizione naturale a comprendere i principi delle azioni buone, ma può anche deliberatamente rifiutarli e quindi peccare: dunque il peccato dipende dal libero arbitrio.

Tratto da LA FILOSOFIA NEL MEDIOEVO di Carlo Cilia
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