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Vita e pensiero di Alberto Magno



Nacque tra gli anni 1193 e il 1206 da famiglia nobile. Dopo un periodo di insegnamento in alcune comunità tedesche, dal 1240 al 1248 insegnò a Parigi. Dal 1248 diresse lo studiò generale dei domenicani, nel 1257 fino al 1260 insegnò a Colonia, dal 60 al 62 fu nominato vescovo di Ratisbona. Morì nel 1280. tra gli scritti scientifici ricordiamo: Sui vegetali e sulle piante, Sui minerali e sugli animali. Tra quelli di filosofia abbiamo: la Metafisica e il commento al Liber de causis, le parafrasi dell’Etica, della Fisica e della Politica di Aristotele. Tra gli scritti teologici si hanno: il Commento alle Sentenze di Pier Lombardo, la Summa de creaturis, il De Unitate intellectus (contro gli averroismi) e tra gli anni 70-80 la sua incompleta Summa Teologia. Per Alberto, vi è una distinzione tra filosofia e teologia. Lui dice che il filosofo e il teologo si occupano ambedue di Dio, ma da prospettive diverse: nella prospettiva filosofica conta solo la ragione, mentre nella fede si va oltre la ragione, in filosofia le premesse devono essere evidenti, nella fede invece agisce l’ispirazione divina; la filosofia parte da dati di fatto, la fede dalla rivelazione, la filosofia esercita una visione teoretica e distaccata delle cose, la fede implica un coinvolgimento affettivo, infine la fede può attingere a verità a cui la filosofia non giunge. Questo dipende dal fatto che il teologo si serve della ratio superior che raggiunge non le cose ma le cause eterne delle cose; la ratio inferior, propria della filosofo si ferma alle cose. La prima ratio porta alla sapienza (Agostino), la seconda porta alla scienza (Aristotele).

Tratto da LA FILOSOFIA NEL MEDIOEVO di Carlo Cilia
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