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XIII secolo, avvento delle Università


Dopo il XIII secolo, queste tre tipi di scuole vanno man mano a decadere si fa sempre più avanti l’Università. Le prime nascono a Bologna e Parigi come un’associazione di maestri e scolari. Queste università ebbero conseguenze notevoli poiché contribuirono a formare o meglio a creare una nuova classe d’intellettuali che si affiancava ai regnum e sacerdotium e aiutarono a superare le differenze di ceto grazie alla nuova nobiltà che si acquisiva lì: la gentilezza. A Bologna prevalse l’Universitas scholarium, cioè la corporazione studentesca, mentre a Parigi prevalse l’Universitas magistrorum et scholarium cioè una sorte di associazione di maestri e scolari e si ampliò la scuola della cattedrale di Notre Dame, che aveva acquistato sempre più successo nel corso del tempo e fu vista in modo benevolo anche dalla Curia Romana che l’agevolò. Se si definisce col nome di Scolastica il pensiero elaborato nelle scuole e nelle università, possiamo trovare l’asse portante di questa cultura nel rapporto fede-ragione, e più precisamente nell’uso della filosofia per studiare ed interpretare la Bibbia, e di chiarificazione e difesa della fede in vista di una dottrina sistematica. I programmi di studio che si avevano dalla scuola palatina in pio, dove si distinguevano le arti liberali dalla teologia, li troviamo in due facoltà: quella delle Arti, che raccoglieva le arti del trivio e quadrivio e che sviluppò in maniera più libera e autonoma la ragione e la ricerca, l’altra è la Facoltà teologica che cercò di dar corpo al contenuto della fede tramite lo studio, e l’interpretazione della Bibbia. Tutto questo fa notare come vi era una tensione tra fede e ragione.

Tratto da LA FILOSOFIA NEL MEDIOEVO di Carlo Cilia
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