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L'impegno civile di Leopardi

Tra il 1823 e il 1827 Leopardi trova una saggezza distaccata e scettica, ispirata al pensiero greco ellenistico. Leopardi rinuncia alla poesia; espone nelle Operette morali il disincanto, con sarcasmo.
Sollecitato dal contatto con l'ambiente liberale moderato dei cattolici fiorentini, il suo pensiero ha uno sviluppo interiore, la rinascita dell'impegno civile. A partire dal Dialogo di Plotino e Porfirio (1827), vi è una valorizzazione del momento sociale dell'esperienza umana. Leopardi ritorna sul suicidio, considerata una viltà e un errore, perchè provoca dolore nei superstiti.

Il progetto leopardiano diventa un progetto di civiltà. Consapevoli del male comune, gli uomini devono ora allearsi per ridurre il dolore e accrescere la felicità. Su questa base si muove la ricerca artistica degli ultimi anni (La ginestra), quanto l'impegno intellettuale e civile a Firenze e Napoli.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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