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Le nuove raccolte di racconti di Verga

In seguito allo scarso successo de I Malavoglia, l'editore Treves chiede a Verga di lavorare a un nuovo romanzo, Il marito di Elena (1882), che si ispira largamente a Madame Bovary. Come Emma, Elena è malata di bovarismo, cioè di fantasie romantiche.

Una nuova svolta arriva con Novelle rusticane e Per le vie, raccolte di novelle uscite nel 1883. A partire da esse, tutti i personaggi appaiono dominati dal solo interesse della roba, cioè della logica economica. Ogni illusione riformista viene meno, e cade anche il rapporto con la Destra storica di Sonnino. Ancora più vuota di cadenze epico-liriche è Vagabondaggio (1887).

Si possono distinguere due fasi della ricerca verista di Verga: una prima, rappresentata da Vita dei campi e I Malavoglia, in cui persistono ancora certi valori romantici; e una seconda, da Novelle Rusticane a Mastro-don Gesualdo, in cui questi valori sono scomparsi e sostituiti dalla roba.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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