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Le odi civili di Manzoni

Manzoni segue sempre con passione le vicende politiche italiane. Le sue poesie civili nascono a caldo, appena vi è uno spiraglio di speranza, per incoraggiare un movimento. Così, ad esempio, per Aprile 1814, scritto in seguito alla caduta di Napoleone e alla cacciata dei Francesi dall'Italia.

Il Cinque maggio, scritto nel luglio 1821 alla notizia della morte di Napoleone, ha dell'ode civile le movenze epiche (nella rievocazione dei momenti culminanti della vita dell'imperatore). Il fascino che il potere e le grandi personalità esercitano su Manzoni è costante: basti pensare, nei Promessi sposi, all'Innominato, al padre di Gertrude o allo stesso cardinale Borromeo.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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