Skip to content

La situazione dei Greci in Turchia - 1800 -


Incerta e indefinita era la situazione dei greci in Turchia, e precarie restavano le relazioni commerciali tra i due paesi. Le controversie per Samo e Creta fecero peggiorare la situazione. Samo, che dal 1832 aveva uno statuto autonomo sotto la sovranità del sultano e con a capo un principe cristiano, aveva visto la confisca dei beni dei suoi abitanti, i quali, dopo una rivolta soffocata dalla flotta turca, emigrarono in Grecia: ciò fornì l’occasione al governo greco di sollevare davanti alle potenze protettrici la questione dell’unione dell’isola con la Grecia. L’Inghilterra oppose un rifiuto formale. I passi compiuti in occasione della guerra turco-egiziana (1839-1841) per la riannessione della Tessaglia, dell’Epiro e di Creta, i disordini provocati dal governo e dalle società segrete in queste province, sortirono il medesimo risultato. L’Inghilterra, inoltre, cogliendo dietro queste agitazioni i maneggi della politica francese e di quella russa, prendeva le sue contromisure. In particolare, otteneva dalla Porta la destituzione del patriarca filorusso Gregorio VI (1840), mentre il protocollo di Londra del gennaio 1841 toglieva Creta al viceré d’Egitto, restituendola al sultano. La ricolta cretese del marzo 1841 venne stroncata.
La crisi finanziaria, aggravata dalle spese degli anni 1839-1841, quando la Grecia si trovava in stato di guerra, fu un elemento di notevole favore per i cospiratori.
Nel 1843 il governo greco dichiarò lo stato di fallimento e fece appello al credito delle potenze protettrici. La questione venne portata al tavolo della conferenza di Londra, che formulò condizioni severe per la concessione dell’aiuto alla Grecia. Il giorno stesso della ratifica della convenzione finanziaria ad Atene scoppiò la rivolta. Nella notte dal 2 al 3 settembre (calendario ortodosso) le forze dei congiurati accerchiarono il palazzo, mentre i capi dei partiti riunivano il consiglio di Stato, il quale votava un proclama al popolo e formulava un rapporto al re chiedendogli una Costituzione. Ottone cedette. Venne formato un nuovo governo, con la partecipazione di tutti i partiti. Nel 1844 si votò la Costituzione. Dal colpo di Stato del 1843 derivò alla Grecia un cambiamento politico limitato. La Costituzione del 1844 fu però conservatrice. Il potere legislativo era esercitato dal sovrano, da una Camera eletta dal popolo, ma secondo un sistema basato sul censo, e da un senato nominato a vita dal re. Il potere esecutivo apparteneva al re ed era esercitato da ministri responsabili davanti a lui, da lui nominati e dimessi senza la consultazione della Camera. Il potere giudiziario emanava dal re. I cittadini venivano dichiarati uguali davanti alla legge, libertà individuale, libertà di stampa, diritto d’associazione erano garantiti, non poteva sussistere la schiavitù in Grecia.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA NEO-GRECA di Gabriella Galbiati
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.