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Cuore in Plotino e Proclo



Con i neoplatonici il cuore sembra perdere importanza. Ma è solo uno spostamento di linguaggio. Sensazione, immaginazione e thymos fan capo al cuore...Plotino, che sostenne l'immaterialità del nous, rifiuta che l'anima sia contenuta nel corpo. Tuttavia fa capo al cuore, come pure la fantasia e il thymos, e di lì può servirsi del logos; la parte somma è la testa, ma anche in plotino il centro dell'anima è il fondo del cuore. Nel thymos si coglie il divino. Oracoli caldaici: gli oracoli sono una parola divina comunicata agli uomini da una divinità attraverso una persona a lei consacrata. I caldaici sono contemporanei al corpus hermeticum e furon riferimento importante per i neoplatonici. In loro abbiamo l'associazione sole-cuore. Nell'uomo c'è un principio igneo che è scintilla dell'anima ed organo di contemplazione metafisica. Negli oracoli quindi vediamo: la testa come fonte di pensieri divini e luogo di riferimento del nous divino-umano; il cuore come centro di questo principio e sole del corpo, sede del principio dell'anima e del nous, mezzo di ascesa e unione.
In Proclo c'è il tema del sole-cuore. C'è in generale un cuore noetico e luminoso, analogo in cielo e nell'uomo, di cui bisogna mantenere la memoria se si vuole purificarsi. Proclo parla di liberare il cuore dalla materialità. La concezione sole-cuore ha una tradizione antica divisa in 2 varianti: quella del sole cuore del mondo e quella del sole cuore del cielo. In ogni caso il sole è detto sede e origine del nous. In platone l'anima mortale dell'uomo è nel petto e consta di 2 parti, una maschile e una femminile. Il diaframma separa e media. C'è anche una relazione del fegato col diaframma. Il fegato trasmette alla parte appetitiva immagini che procedono dalla ragione. Ma c'è ancora un altro modo, si dice nel timeo, per entrare in contatto con la verità: anche la parte inferiore dell'anima può raggiungerla con la divinazione, quando la ragione è inattiva. I greci usavan 2 termini per indicare il centro: ombelico (omphalos) e focolare (hestia). C'è nella tradizione dionisiaca l'immagine dell'omphalos come punto di contatto col mondo dei morti. L'idea è che omphalos e hestia sian accessi a mondo infero e celeste.

Tratto da ORIGINI GRECHE DELL'ESICASMO di Dario Gemini
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