Skip to content

Lezione VI: verso più ampi orizzonti

Oggi il mondo si trova coinvolto in un processo di trasformazione profondo e sconvolgente; la nuova struttura della società presenta due aspetti:

1) trasformazione in profondità: la storia inizia quando gli uomini cominciano a concepire il passare del tempo non più in termini di processo naturale (per esempio il ciclo stagionale) ma riferendosi ad una serie di eventi specifici in cui essi si trovano consapevolmente implicati e sui quali sono in grado di influire consapevolmente; è la lunga lotta compiuta dall'uomo mediante la ragione per comprendere l'ambiente ed agire su di esso. Nell'età moderna, però, questa lotta ha assunto un'ampiezza rivoluzionaria ed oggi l'uomo cerca di comprendere e di agire anche su se stesso. La trasformazione del mondo moderno è rappresentata dallo sviluppo dell'autocoscienza:

Descartes per primo definisce l'uomo soggetto ed oggetto del pensiero e dell'osservazione;

Rousseau (fine '700) fornisce all'uomo una nuova immagine del mondo della natura e della civiltà;

-  la Rivoluzione francese sostituisce le leggi tradizionali con regole semplici desunte dall'esercizio della ragione e della legge naturale;

-  con la Rivoluzione americana per la prima volta degli uomini si costituiscono in nazione in modo deliberato e consapevole.

Il passaggio al mondo moderno in sede filosofica è rappresentato da:

- Hegel: idea delle leggi della Provvidenza . gli uomini cercano di soddisfare i propri interessi ma in tal modo si compie qualcosa di superiore che è latente nella loro azione, pur non essendo presente alla loro coscienza.

- Marx: idea di un mondo retto da leggi di natura razionali. Nella sua sintesi finale la storia ha tre significati . moto degli eventi regolato da leggi obiettive, anzitutto economiche;

. sviluppo del pensiero mediante un processo dialettico;

. lotta di classe. Gli uomini sono soggetti a leggi di cui non hanno consapevolezza

. falsa coscienza della società capitalista che, secondo Marx, verrà disciolta dal proletariato con l'introduzione della nuova coscienza di una società senza classi.
Tuttavia la sconfitta delle rivoluzioni del 1848 arresta gli sviluppi.

Fine '800: prosperità e sicurezza.

Inizio '900: trapasso verso l'età contemporanea in cui la principale funzione della ragione non consiste più nel comprendere le leggi obiettive che regolano il comportamento dell'uomo in società ma, piuttosto, nel riplasmare mediante un'azione consapevole la società e gli individui che la compongono. Anche se per educazione e per ambiente è un individualista liberale ottocentesco ed accetta l'erronea ipotesi di un'antitesi fondamentale fra individuo e società, Freud appartiene al mondo contemporaneo perché (pur sottraendosi del tutto alle concezioni di una natura umana pura ed immutabile) fornisce degli strumenti per una più approfondita conoscenza delle radici delle azioni umane e, dunque, per una loro consapevole modifica in senso razionale.

Dopo Marx e Freud lo storico non può più pensare a se stesso come ad un individuo isolato posto al di fuori della società e della storia: si apre l'età dell'autocoscienza in cui il potere della ragione si estende a nuovi ambiti.

- Economia
Fino al 1930 domina il Liberismo puro, predominano il singolo imprenditore e mercante, l'incoscienza, il concetto di leggi economiche oggettive, determinanti il comportamento economico di individui e nazioni (andamento degli scambi commerciali, fluttuazioni dei prezzi, disoccupazione,…) e sottratte al controllo di entrambi.
Nel decennio 1930- '40 avviene il passaggio ad un'economia regolata (capitalista, socialista,
regolata da cartelli o ditte o dallo Stato) e si ha una presa di coscienza: è ormai chiaro che alcuni
individui prendono certe decisioni perché determinano il nostro comportamento economico.

- Società
Cambia grazie ad uno sforzo consapevole degli uomini: la civiltà è in fase di progresso e di individualizzazione, ossia diversificazione delle capacità individuali, delle occupazioni e delle possibilità offerte a ciascun individuo. Rivoluzione sociale, tecnologica e scientifica sono parti integranti di un unico processo: la razionalizzazione produttiva implica razionalizzazione umana perché uomini primitivi imparano a pensare ed a servirsi della propria ragione per usare macchine complicate. Ci sono strumenti potenti ed indispensabili per promuovere l'espansione delle capacità r delle possibilità individuali che, però, sono allo stesso tempo un potente strumento nelle mani di gruppi dominanti cui interessa la diffusione del conformismo, il controllo dell'opinione pubblica e delle masse attraverso scuola (parte integrante di ogni legislazione sociale razionalmente pianificata ed intende inculcare nella nuova generazione atteggiamenti, valori ed opinioni adeguate al tipo di società), stampa, tv, radio, pubblicità, propaganda politica.
 
Siamo di fronte ad un fenomeno rivoluzionario, ad un vero progresso storico che, ovviamente, porta con sé costi, perdite, rischi ma anche l'antidoto: la consapevolezza della funzione che la ragione può svolgere.

2) Trasformazione geografica
Rovina del mondo medievale → '400- '500: fondamenta del mondo moderno, scoperta di nuovi continenti e trasferimento del centro di gravità del globo dal Mediterraneo all'Atlantico.

Rivoluzione francese: il nuovo mondo deve ristabilire il vecchio.

'900: l'Europa cessa di essere il centro di gravità del globo, gli Usa sono centro produttore di forza motrice e torre di controllo.

Emerge l'Asia attraverso più tappe:

- 1902: alleanza anglo/giapponese che ammette per la prima volta un paese asiatico nel cerchio delle potenze europee;
- 1905: II Rivoluzione russa che trova imitatori in Persia, Turchia, Cina;
- I Guerra mondiale: guerra civile europea che stimola lo sviluppo industriale di molti paesi asiatici, dello sciovinismo cinese (Guomintang) e del Nazionalismo indiano e fa crescere il Nazionalismo arabo;
- Rivoluzione russa (1917): i suoi capi cercano senza successo imitatori in Europa mentre li trova in Asia.

Diffusione di processi tecnologici e industriali moderni, diminuzione del peso politico relativo dei paesi anglosassoni, trasformazione di Asia ed Africa: nel '900 espansione della ragione significa l'emergere alla storia di gruppi, classi, popoli e continenti finora esclusi. Tuttavia l'Europa è in fase di decadenza relativa, non assoluta, anche se le classi dirigenti, verso questi processi, oscillano fra diffidenza- condiscendenza- nostalgia del passato, senza cercare di comprenderli. Nel Medioevo la Chiesa era l'unica istituzione razionale con una storia e soggetta ad uno sviluppo tale da poter essere comprensibile allo storico, mentre la società laica era plasmata ed organizzata da essa. La storia moderna comincia quando i popoli acquistano una consapevolezza sociale e politica sempre maggiore, diventano coscienti dei gruppi che li compongono come entità storiche aventi passato e futuro propri.

In età contemporanea questa consapevolezza storica, sociale e politica dovrebbe essere patrimonio della maggior parte della popolazione.

Anche la concezione della storia ha subito un'evoluzione:

- '700: storia d'élite;
- '800: in Gran Bretagna ci si orienta verso una storia delle comunità nazionali;
- oggi: storia universale.

Nella storia umana il progresso (scientifico, storiografico, sociale) si è attuato non attraverso piccole migliorie qua e là bensì grazie all'audacia di individui che hanno mosso contestazioni radicali dell'ordine esistente. Oggi, in un momento in cui il mondo sta mutando aspetto più rapidamente e profondamente di quanto abbia fatto negli ultimi cinque secoli, l'ineggiare a mutamenti lenti e graduali non può certo arrestare questo movimento di portata mondiale però farà sprofondare alcuni paesi in uno stato di inerzia nostalgica, di isolamento rispetto al progresso generale fra l'indifferenza altrui.

Tratto da SEI LEZIONI SULLA STORIA DI EDWARD H. CARR di Viola Donarini
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.