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Altheim e il calendario festivo arcaico



Comunque la tendenza ad epochizzare la storia religiosa romana è un caratteristica del metodo interpretativo di Altheim, che lo avvicina alla morfologia storica di Spengler e a Frobenius, ma lo allontana dagli studi filologico classicistici di Wissowa. Altheim svaluta un cosa, considerata fondamentale da Wissowa: il calendario festivo arcaico. Esso testimonia l'irrigidimento del sistema cultuale romano su forme recepite dalla Grecia: da ciò deriva che l'originalità della religione romana non dipende dalle sue origini, ma da quanto essa si esprima al suo culmine, in poeti e storici dell' età augustea. Le divinità greche non si affermarono per obbligo, ma per libera scelta. Una delle poche eredità indoeuropee che Altheim riscontra è il dio libero, che sarebbe identico al dioniso greco già in età arcaica.. Altheim intuisce che Roma subì principalmente l'influenza della Grecia arcaica ed ellenistica, meno della Grecia classica. Ciò spiegherebbe la difficile assunzione del teatro. In ogni caso l'acculturazione dionisiaca fu sempre filtrata dall'egemonia di Giove. Per quali ragioni non dobbiamo trascurare l'opera di Altheim: è stato uno dei primi a contrastare la moda primitivistica e a mostrare che la più antica religione romana si fondasse gia su un politeismo maturo. Ha dato contributi essenziali con i suoi studi sulle culture italiche; ha definito meglio il processo di demitizzazione. Roma sorge conquistata. Ecco che l'evento assoluto non poteva non essere la sua fondazione.

Tratto da STORIA DELLE RELIGIONI di Dario Gemini
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