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Spunti confessionali nel Tommaseo diarista e autobiografo

Quando nel 1938 Ciampini pubblicò, sotto il titolo Diario intimo, le annotazioni segrete di Tommaseo, le reazioni furono forti: non solo questi appariva in una veste dimessa, ma ne venivano fuori prove inequivocabili di certi piccanti dettagli di Fede e Bellezza. Esso è una vera miniera di informazioni, sulle sue letture e sui suoi rapporti in ambito culturale e politico, sulla sua vita privata.

Il punto di svolta è in una nota del 1842, dove Tommaseo si rivolge a Dio alla maniera di Agostino, e specifica giorno, mese e anno; esso sembra un contrassegno simbolico, per far risaltare che la svolta si verifica nel quarantesimo anno d'età (come la mutatio vitae di Petrarca). In ogni caso, dopo questa preghiera, non si registrano più peccati sessuali, ma solo occasioni evitate e tentazioni superate. Dopo il '42 vi è addirittura una mortificazione in ambito alimentare.

Ritornando al Tommaseo degli anni trenta, in due scritti autobiografici, le Memorie poetiche e Un affetto, confessa alcune vergogne: l'insensibilità al dolore dei genitori, il comportamento villano con gli amici, i compromessi operati come scrittore. Quanto alla sessualità, nella prima affiora in modo indiretto; in Un affetto più esplicito, forse perchè destinata a una pubblicazione postuma.

Tratto da STUDI SULLA CONFESSIONE LETTERARIA di Domenico Valenza
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