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La politica estera di Nicola I (1825-1855)


Nicola era deciso a mantenere e difendere l’ordine costituito in Europa e in Russia, minacciato da un solo nemico, la rivoluzione. In questo periodo la Russia venne coinvolta in alcune guerre e rivoluzioni:
    •    guerra con la Persia (1826-’28), che si concluse con la vittoria russa e assegnò alla Russia l’Armenia e il diritto esclusivo a tenere le navi da guerra sul mar Caspio;
    •    guerra con la Turchia, che segnò il culmine di una tensione internazionale iniziata con la ribellione dei greci contro i padroni turchi (guerra d’indipendenza greca); Nicola tentò di appianare il conflitto, ma, quando insieme a Gran Bretagna e Francia distrusse le flotte egiziane inviate a sostegno dei turchi, le ostilità esplosero. La Russia vinse e si assicurò la foce del Danubio, parte del Caucaso, Moldavia e Valacchia, il libero transito delle navi sugli Stretti;
    •    rivoluzione parigina, che Nicola fu costretto ad accettare;
    •    la rivoluzione polacca (1830), scoppiata perché i patrioti polacchi non aveva accettato la sistemazione e speravano di liberarsi da qualsiasi legame con la Russia, ma i Polacchi non seppero assicurarsi il valido sostegno dei contadini e fu l’ennesima sconfitta polacca. La Polonia venne sottoposta a un pesante processo di russificazione;
    •    rivoluzione francese (1848), contro la quale Nicola non poté nulla;
    •    guerra di Crimea (1853-’56) che contrappose la Russia a una coalizione di Stati europei che difendeva l’Impero Ottomano, e che vide la sconfitta russa.

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