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Russia Sovietica (URSS) - La NEP


Il comunismo di guerra aveva salvato il governo durante la guerra civile, ma aveva messo in crisi l’economia nazionale: la produzione complessiva si ridusse, i contadini si rifiutarono di coltivare la terra e scoppiarono sollevazioni nelle campagne e scioperi nelle fabbriche. Nel 1921 la base navale di Kronštadt si ribellò al dominio comunista e l’Armata rossa tentò la repressione, ma lo scontento nei confronti del dominio bolscevico non cessava.
In questo contesto Lenin decise di varare la NEP.
La NEP fu il risultato di un compromesso: il partito comunista manteneva il pieno controllo politico, in campo economico lo Stato mantenne la presa esclusiva, anche se le imprese private vennero autorizzate nelle piccola industria, e ci fu un’apertura nei confronti dei contadini. La Nuova politica economica fu un successo, anche se, in seguito alla morte di Lenin, si inasprì la lotta per il potere. 3 erano i principali punti di vista che si scontravano
    •    posizione di sinistra (Trockij): in mancanza di una rivoluzione mondiale, il socialismo in Russia sarebbe fallito, quindi bisognava sostenere i movimenti rivoluzionari esteri
    •    posizione di destra (Bucharin): il socialismo dipendeva dalla rivoluzione mondiale, ma bisogna continuare lungo la strada del compromesso
    •    posizione di centro (Stalin): il socialismo poteva essere costruito in un solo Paese, anche senza una rivoluzione mondiale
L’esito della lotta fu deciso dal controllo che Stalin aveva sugli iscritti al partito: egli seppe crearsi un vasto seguito e seppe eliminare prima la sinistra e poi la destra, assicurandosi la vittoria al XV congresso del PCUS (Partito Comunista dell’US), che condannò tutte le deviazioni dalla linea di partito.

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