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Complicanze ad eziologia cerebrovascolare


Sono nella maggior parte dei casi ischemiche e più raramente emorragiche.

Episodi ischemici cerebrovascolari:
Sono dovute ad aritmie parossistiche o croniche, ad embolie ateromatose originanti dai vasi dl collo o dall’aorta ed alla frammentazione di trombi endocavitari o su protesi valvolare. Più raramente si tratta di embolia gassosa  o di una ridotta perfusione cerebrale in pazienti con stenosi dei tronchi sovraortici.
La diagnosi si basa sulla comparsa di deficit neurologici, sull’esclusione di emorragia alla TAC cerebrale (documentabile già durante le prime 24 ore) e sulla presenza di un’area ipodensa alla tomografia di controllo effetuata dopo una settimana. È molto imporante la prevenzione che si basa sul riconoscimento precoce e il trattamento aggressivo di qualsiasi potenziale fonte emboligena (fibrillazione atriale, trombosi endocavitaria o protesica ...).
ll trattamento di un infarto cerebrale necessita spesso di una terapia anticoagulante anche se ciò è controindicato in caso di lesioni ischemiche molto estese o di infarcimento emorragico. È inoltre opportuno mantenere valori pressori relativamente elevati in presenza di stenosi dei tronchi sovraortici.  Il recupero di un deficit neurologico può essere completo o parziale ed e massimo in fase iniziale. È possibile formulare una stima prognostica in relazione all’estensione dell’ischemia ed alla velocità di recupero in fase iniziale (24-48 ore). Nonostante siano stati descritti rari casi di recupero funzionale sino a due anni di distanza dall’evento, ciò è molto variabile e richiede particolare prudenza nell’informare il paziente o i familiari.

Emorragia cerebrale:
È molto rara e spesso si correla al sovradosaggio di anticoagulanti e/o a puntate ipertensive.
La diagnosi viene posta dopo la comparsa di un deficit neurologico, che talora si aggrava dopo l’esordio dei sintomi, e sulla presenza di un’area iperdensa alla TAC cerebrale documentabile già in fase acuta. Il trattamento comprende la normalizzazione della coagulazione ed il controllo pressorio.

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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