Audiometria oggettiva
L’audiometria oggettiva è costituita da impedenzometria (statica o dinamica fatta con timpanometria e riflesso stapediale) e da tecniche a risposte elettriche.
La timpanometria: valuta la impedenza, ossia la resistenza, delle strutture dell’orecchio medio al passaggio dell’energia meccanica vibratoria da un mezzo con impedenza minore, cioè l’aria, a uno con impedenza maggiore, cioè i liquidi labirintici. Viene fatto con: un manometro, un apparecchio registrante e un tono sonda di circa 220 Hz che viene inviato all’orecchio, il tutto nell’orecchio medio. Si invia una certa pressione a livello dell’orecchio e si valutano le resistenze dell’orecchio medio, percepite e registrate dall’apparato registrante. Il grafico normale ha un grafico centrato sullo 0 con compliance 0,7 cc., e in questo caso la membrana funziona in maniera ottimale ed è elastica, senza problemi.
Nella impedenzometria viene studiato anche il riflesso stapediale che è quello dello stapedio (muscolo stapedio che si articola con la staffa), è un riflesso che previene danno all’orecchio medio in caso di stimoli particolarmente intensi. Lo valutiamo per vedere l’integrità delle vie nervose riflesse acustico-faciali a livello faciale. La via afferente è quella acustica, mentre la via efferente è data dal nervo faciale che innerva il muscolo. Per la valutazione si invia lo stimolo da un orecchio e studiare la risposta dallo stesso orecchio (riflesso stapediale ipsi), oppure studiarlo dall’altro orecchio (riflesso stapediale contra). In soggetto normoudente lo stapediale è 70-80 dB sopra la soglia uditiva, e si valuta a diverse frequenze. Può esser studiato quando il timpanogramma è normale, perché se è piatto può essere compromesso dalle secrezioni nel timpano e la macchina non funziona, non lo studia. Il riflesso in presenza di otosclerosi è assente perché la staffa è ferma, fissa, per anchilosi (quindi in otosclerosi ho riflesso assente e ipoacusia trasmissiva e timpanogramma normale con compliance ridotta). Può essere valutata la presenza di recruitment, e se c’è in ipoacusico il riflesso avviene ad intensità minori, circa 40-50 dB al di sopra della soglia uditiva (non 70 dB come prima), quindi soglia più bassa rispetto al normale. Per esempio in ipoacusia neurosensoriale cocleare con recruitment, il riflesso invece di averlo a 100 dB ce l’ha a 70-80 dB.
Posso valutare anche l’adattamento, che è sia fisiologico entro certi termini, che patologico oltre certi limiti, e indica una problematica retrococleare quindi una patologia del nervo acustico.
La ECoG non è molto utilizzata, ma viene usata in soggetti con ipotesi di malattia di Menier e in bambini come esame di secondo livello rispetto ai PEA. Studia l’attività elettrica della periferia uditiva e quindi le cellule ciliate dell’orecchio interno e fibre distali del nervo acustico, in caso di stimolazione. Si parla di potenziale near field perché l’elettrodo di registrazione viene posto vicino a dove applico lo stimolo, sennò si dice potenziali far fiels come i PEA dove gli elettrodi sono distanti. L’elettrodo negativo è applicato nella mastoide omolaterale dietro l’orecchio, quello positivo del promontorio (elettrodo ad ago attraverso la membrana timpanica, per questo si fa in anestesia locale nell’adulto collaborante e generale per il bambino) e quello di terra sulla fronte. Sono dei potenziali precoci, le curve che registro hanno una latenza inferiore ai 6 secondi rispetto al momento in cui applico lo stimolo; quello che vado a studiare è il potenziale microfonico cocleare, che esprime una risposta delle cellule ciliate per deflessione delle stereociglia, mentre il potenziale d’azione è generato dalla porzione periferica delle fibre del nervo acustico. Le risposte mi forniscono indicazioni per diagnosi di sede nelle ipoacusie neurosensoriali (in cui il potenziale microfonico cocleare è presente ma un potenziale d’azione assente, la lesione è dell’ottavo nervo cranico o nelle sinapsi tra cellule ciliate e fibre del nervo; se è assente sia il potenziale d’azione che quello microfonico, la lesione è a sede cocleare e quindi le cellule ciliate non funzionano). Mi fornisce una stima oggettiva della soglia uditiva tra 1000 e 4000 Hz perché il click ha una frequenza compresa qui. Può essere usata in pazienti di tutte le età, studio della periferia uditiva e diagnosi di sede, non valuta frequenze gravi.
Continua a leggere:
- Precedente: Audiometria vocale
Dettagli appunto:
- Autore: Andrea Panepinto
- Università: Università degli Studi di Pisa
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Logopedia
- Esame: Audiologia
- Docente: Prof. Casani
Altri appunti correlati:
- Audiometria e Audiologia Infantile
- Audiologia Protesica
- Otorinolaringoiatria
- Psicologia dell'handicap
- Pedagogia generale
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Approcci educativi per il bambini con disturbi dell'udito
- Incidenza della tecnologia digitale nel fitting degli apparecchi acustici e nel lavoro dell'audioprotesista
- La tecnologia Wireless nelle protesi acustiche
- Valutazione del linguaggio in un centro logopedico sloveno
- Una scuola oltre il silenzio
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.