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Definizione di farmaco secondo l'OMS


Secondo la definizione dell’OMS il farmaco è una sostanza in grado di influenzare i processi fisiologici o patologici di un organismo vivente. I farmaci possono essere naturali (animale, vegetale, minerale), semisintetici (si inseriscono radicali nei prodotti naturali), sintetici.
Possono essere utilizzati:
- come trattamento sostitutivo (es. insulina)
- come preventivi (es. vaccini)
- per combattere le cause delle patologie (es. antibiotico antibatterico, antivirale)
- per correggere sintomi di una patologia (es. antinfiammatorio)
L’azione dei farmaci può essere:
- locale (il farmaco ha effetto dove viene applicato, es. cute)
- sistemica, che può essere diretta (rivolta all’organo da curare) o indiretta (miglioramento che favorisce la cura dell’organo)
Le membrane cellulari sono più facilmente attraversate dai farmaci liposolubili, ovvero da farmaci apolari che diffondono attraverso i lipidi senza dispendio di energia; negli altri casi sono i carrier a trasportare le molecole, ma con dispendio di energia. Le strutture che si legano al farmaco sono i recettori e formano legami di origine debole.
I farmaci possono essere debolmente acidi (AH) o debolmente basici (BH).
L’equilibrio di queste reazioni dipende dal pH.
Vie di somministrazione naturali:
- Per os. In prima battuta il farmaco arriva al fegato, che elimina gran parte della sostanza prima che questa venga somministrata (effetto di primo passaggio - dosaggi più elevati tengono conto delle perdite).
- Sublinguale. Questa somministrazione bypassa l’effetto di primo passaggio epatico perché va direttamente alla vena cava, senza passare dalla vena porta. Il farmaco sublinguale deve essere insapore per non causare salivazione e venire deglutito.
- Rettale. Questa via supera solo al 50% l’effetto del passaggio epatico ed è di seconda scelta perché non ha un dosaggio molto preciso (usata per i neonati).
- Topica (es. collirio, pomata). Permette un ottimo passaggio.
- Inalatoria
Vie di somministrazione artificiale:
- Endovenosa. Questa via è elettiva perché ha una concentrazione ben precisa. La velocità non deve essere superiore a 1 ml/min, la sostanza deve essere acquosa, sterile (priva di agenti microbici vivi) e apirogena (no febbre).
- Intramuscolare. E’ la più usata perché comporta minori rischi.
- Intradermica
- Sottocutanea. E’ tipica del paziente diabetico (insulina).
- Intracardiaca
- Intrarteriosa

Tratto da FARMACOLOGIA di Lucrezia Modesto
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