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Farmacologia - Pagina: 157

I vasocostrittori e gli inotropi positivi, incrementando la richiesta energetica, possono peggiorare il danno cellulare e possono promuovere la comparsa di aritmie. Al contrario, una terapia che migliora il bilancio tra richiesta e spesa energetica, può migliorare la prognosi della malattia. Per questo motivo i vasorilascianti e gli inotropi negativi possono aumentare la sopravvivenza di questi pazienti. Inoltre, la comprensione delle richieste/spese energetiche nel cuore scompensato è di notevole importanza per formulare ipotesi di cure a lungo termine. Beta bloccanti: L'iperattività del sistema simpatoadrenergico, insieme a quella del sistema renina- angiotensina, protratta nel tempo, causa il progressivo peggioramento dell'insufficienza cardiaca. (ricorda: i recettori beta si trovano sul cuore e sull'albero bronchiale) L'attivazione simpatica svolge un ruolo diretto nella fisiopatologia della disfunzione cardiaca, tanto da influenzarne la mortalità. La terapia beta-bloccante nel tempo permette un miglioramento della funzione di pompa e quindi del decorso clinico. Il carvedilolo è uno dei beta-bloccanti di terza generazione che insieme al celiprololo, labetalolo e bucindololo svolge anche un'azione vasodilatatrice periferica.

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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