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Farmacologia - Pagina: 166

Dolore cronico (Bonica nel 1990): è uno dei problemi sanitari più gravi e pressanti, perché affligge milioni di individui ed il sollievo è insufficiente per molti pz. Nel 1986 furono perse negli USA 400.000.000 giornate lavorative con un costo sanitario pari a 79.000.000.000 di dollari. Dolore: ACUTO: IL DOLORE NOCICETTIVO, DI BREVE DURATA CHE SI ESAURISCE QUANDO CESSA L’APPLICAZIONE DELLO STIMOLO O RIPARA IL DANNO CHE NE E’ RESPONSABILE. CRONICO: E’ IL DOLORE CHE PERSISTE NEL TEMPO DOPO LA RISOLUZIONE DELLA CAUSA. J.J. Bonica lo definì: uno stato di malattia  Oppioidi, oppiacei, narcotici. "Oppioide" si riferisce alle molecole endogene. "Oppiaceo" si riferisce alle molecole di sintesi, ai farmaci. Il termine "narcotico" potrebbe essere appropriato perché in generale queste molecole inducono torpore, rilassamento e sonno, ma oggi ha assunto una connotazione più medico- legale, si parla di narcotici intendendo farmaci da abuso. L'uso degli oppiacei è già riferito nel III secolo a.C. da Teofrasto (es. laudano). I medici arabi conoscono bene l'uso degli oppiacei, ne fanno largo uso, soprattutto come antidiarroico, poiché gli oppioidi hanno anche un effetto a livello gastrointestinale. Ma è solo nel 1806 che Serturner isola dall'oppio la morfina (la chiama così dal dio Morfeo, dio del sonno). Nel 18832 viene isolata la codeina e nel 1848 la papaverina, a seguire molti altri, da cui alla fine dell'800 si sviluppa l'utilizzo di questi alcoidi allo stato puro (non più dell'oppio), es. la morfina. I recettori degli oppioidi vengono isolati solo nel 1972-73, poi altri tipi recettoriali nel 1976. L'analgesia, indotta dalla stimolazione del grigio periacqueduttale, viene revertita da un antagonista degli oppiacei. Questo e la dimostrazione dei recettori degli oppiacei hanno fatto ipotizzare che esista un sistema endogeno di oppioidi (come già detto, se esistono dei recettori vuol dire che esistono anche dei ligandi endogeni, anche se alcuni non li conosciamo ancora). Sono farmaci d'abuso in quanto stimolano un particolare circuito neuronale che coinvolge la gratificazione e la ricompensa per chi assume questi farmaci, porta all'addiction, ovvero alla dipendenza, e alla ricerca ossessivo-compulsiva della sostanza. Nel 1973 Pert e Snyder scoprono i recettori specifici per la morfina nel tessuto nerovoso. Nel 1975 Hughes e Kosterliz hanno isolato, purificato e sequenziato i primi due peptidi endogeni ad attività morfino sensibile, cioè le encefaline (metencefaline e leuencefaline). In seguito, sono

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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