Farmacologia - Pagina: 171

I fasci discendenti dal mesencefalo e dal TE esercitano direttamente sui neuroni ascendenti nocicettivi un effetto inibitorio, mediato principalmente da encefaline, 5-Ht, noradrenalina e adenosina. Dunque, gli oppioidi causano analgesia in parte attivando questi fasci discendenti, in parte inibendo la trasmissione nocicettiva nelle corna dorsali, e in parte inibendo l'eccitazione di nervi sensitivi terminali in periferia. Meccanismi del dolore e della nocicezione, vie ascendenti: I neuroni nocicettivi, o neuroni polimodali (PMN), sono sensibili a diversi agenti; nell'immagine sottostante vediamo quante cose eccitano questo neurone: Questo neurone ha p.e. un canale per gli acidi; infatti, se tocchiamo un acido, es. acido solforico, sentiamo dolore? Nello schema vediamo che all'aumento di protoni aumenta la depolarizzazione di questo neurone --> è sensibile agli acidi. Un'altra cosa alla quale questi neuroni polimodali sono sensibili sono i fattori di crescita: essi sono utili p.e. per riparare danni neuronali, hanno un recettore su questi PMN, quando il fattore di crescita si lega al suo recettore attiva la depolarizzazione, aumenta l'espressione di questi canali (-->attivano la depolarizzazione) --> il pz prova molto dolore. I PMN sono molti sensibili anche alla capsaicina (sostanza che si trova dentro il peperoncino rosso, responsabile di una sensazione pungente), all'anandamide (sostanza endogena che mima i cannabinoidi (cannabis), alla bradichinina (sostanza del processo infiammatorio), alle prostaglandine (mediatori dell'infiammazione). Nel terminale postsinaptico (a dx) ci sono recettori per gli oppioidi, che attivano canali del potassio in uscita --> legando gli oppioidi, diminuisce l'eccitazione. Questi neuroni sono sensibili anche al calore > 45°C, ma in presenza di prostaglandine diventano sensibili anche a T<45°C.