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Farmacologia - Pagina: 4

Perché è importante distinguere tra i generi? Innanzitutto perché le donne sono le più grandi consumatrici di farmaci. Soffrendo di più di malattie dolorose, anche per via delle mestruazioni periodiche, consumano più antidolorifici. Un terzo delle donne in età fertile pratica la contraccezione orale, mentre un 20% di quelle in menopausa si sottopone ad una terapia ormonale sostitutiva. Fanno spesso anche largo uso di rimedi botanici a scopo salutistico o cosmetico e corrono più rischi di interazione. Il modo di relazionarsi con il medico. Donne e uomini hanno spesso un diverso atteggiamento: in genere sono le donne a occuparsi più di frequente dell'acquisto e della gestione casalinga dei medicamenti (dati ISTAT 2005 segnalano le donne come maggiori consumatrici di farmaci rispetto agli uomini: 42,1% contro il 32,2%). Le donne si rivelano più attente a tenere sotto controllo patologie e fattori di rischio usufruendo maggiormente, ad esempio, dei servizi di analisi e controllo dello stato di salute. Un maggior numero di segnalazioni di reazioni avverse a farmaci riguardano le donne. Però, è difficile evidenziare le differenze di genere in medicina: a parte le problematiche risultanti da terapie ormonali o legate a gravidanza o allattamento, si ritiene correttamente che sia il genere maschile, l'uomo, a rappresentare le caratteristiche di base della specie. Nonostante sia noto che variabili come peso e altezza, volume di distribuzione e superficie corporea possono essere sensibilmente inferiori nella donna, il termine di paragone utilizzato per lo più negli studi di posologia è l'individuo standard di 70 kg. In ogni caso sarebbe fuorviante pensare che la donna debba rappresentare (esattamente come avviene per i bambini) solo una specie di "uomo in miniatura"; la donna ha meccanismi fisiologici diversi rispetto all'uomo. La medicina fino ad oggi ha tenuto in considerazione le esigenze sanitarie delle donne solo in campi specifici. La ginecologia e la senologia rappresentano i soli settori specialistici che si sono effettivamente sviluppati in modo appropriato per la cura delle donne. Le attuali terapie non coprono però altri importanti aspetti della variabilità biologica tra maschi e femmine. Raccomandazioni per le linee guida FDA (food anche drug administration) a partire da revisioni del 1993: I farmaci dovrebbero essere studiati, prima della loro approvazione (AIC - autorizzazione dell'immissione in commercio), su soggetti che rappresentino l'intera gamma di pazienti previsti per la terapia dopo la commercializzazione.

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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