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Farmacologia - Pagina: 40

Un'altra caratteristica importante che ci fa capire che il farmaco non è assorbito nello stesso modo in tutti i distretti è il fatto ch esistono delle barriere che ci difendono dagli xenobiotici (sostanze estranee), p.e. la barriera ematoencefalica: è rappresentata a livello del SNC, anche se non lo copre completamente tutto ma comunque è garantita dal fatto che in quel distretto le cellule endoteliali dei vasi sono particolarmente strette; questa barriera è anche coadiuvata dalla presenza degli astrociti, la rendono ancora più efficiente. Nell'immagine soprastante vediamo che il grado di strettezza tra le cellule endoteliali varia a seconda del distretto dell'organismo, al variare di questo viene meno il grado di permeabilità capillare. La permeabilità capillare è molto bassa a livello del cervello dove è rappresentata la barriera ematoencefalica; è invece molto alta a livello del fegato, infatti le molecole di farmaco entrano facilmente negli epatociti dove cominciano ad essere metabolizzate, grazie al fatto che i vasi epiteliali hanno cellule endoteliali molto lasse. Poi esistono dei distretti dove il grado di permeabilità capillare è intermedio, p.e. a livello della muscolatura liscia, della muscolatura striata, ma anche a livello dei plessi coroidei che si trovano alla base del cervello e sono molto vicini alla Chemoreceptor Trigger Zone (CTZ), ovvero l'area regolatrice del vomito, questo ci fa comodo in quanto esistono dei farmaci antiemetici che spesso è utile somministrare in concomitanza con i farmaci antitumorali, i quali spesso provocano un vomito acuto molto fastidioso.

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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