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Definizione di veleno


Quando parliamo di veleno pensiamo all'arsenico ed alla stricnina, ma ci sono farmaci che contengono l'arsenico ed altre sostanze che possono diventare velenose.
Il medico legale definisce il veleno, come qualsiasi sostanza che introdotta nell'organismo determina uno stato di malattia ed eventualmente la morte, con un meccanismo chimico o biochimico. La definizione è importante perché cerca di vedere il veleno sotto il punto di vista medico legale, quindi del Codice penale.
Da questo punto di vista, il veleno è visto come un mezzo insidioso da cui non è possibile sfuggire e da cui non ci si può difendere, a differenza di uno sparo di una pistola.  Per questo motivo un omicidio causato da un veleno viene punito duramente, nell'omicidio fra coniugi con l'utilizzo di un veleno viene dato l'ergastolo.
La definizione tende a generalizzare, infatti si parla di “qualsiasi sostanza” che in chimica indica un composto chimico ben definito, non include batteri o virus, ma la tossina del botulino che viene considerata un veleno. 

 
Il veleno deve essere introdotto nell'organismo, e questo può avvenire attraverso vie diverse tra cui quella aerea, intramuscolare, endovenosa o altro. Quindi un individuo che ingerisce acido solforico si è avvelenato, mentre se lo stesso viene gettato in faccia non costituisce un avvelenamento in quanto non si ha introduzione del tossico nell'organismo.
Il tossico deve comunque determinare la malattia, infatti se questi due fatti cioè l'introduzione e lo sviluppo della malattia non sono entrambi presenti, non si può parlare di avvelenamento. La quantità non viene nominata perché è insito nella definizione, se un individuo prende una compressa di fenobarbital questa ha un effetto terapeutico, ma se ne prende cinquanta sviluppa la malattia e si parla di avvelenamento.
Nella definizione si parla anche di meccanismo chimico e biochimico, anche se la maggior parte dei veleni utilizza un meccanismo biochimico. Per prima cosa abbiamo l'introduzione ed esposizione del veleno, poi c'è la fase tossico cinetica in cui il veleno viene diffuso nel sangue e la fase della toxodinamica in cui tende ad agire su di un organo, e infine, la sintesi letale che determina la morte per la malattia.
I tossici caustici hanno un meccanismo chimico che non segue questa sequenza di fasi, ma determina una necrosi al solo contatto con i tessuti con un meccanismo chimico che può essere coagulativa nel caso degli acidi o qualificativa nel caso delle basi. Dal punto di vista medico legale, devo orientarmi per riuscire a dire di cosa è morto il cadavere individuando, le cause ed i mezzi che lo hanno ucciso allo scopo finale di determinare eventuali responsabilità. Come prima fase viene richiesto l'esame esterno che, se non porta a nessuna soluzione, viene seguito dall'autopsia che porterà ad una collaborazione tra il medico legale e il tossicologo allo scopo finale di risolvere il quesito della morte.

Tratto da FARMACOTOSSICOLOGIA E GALENICA FARMACEUTICA di Maristella Maltinti
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