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Il Museo Francesco Ciusa di Nuoro


Il Museo Ciusa di Nuoro è ospitato all’interno dell’ex tribunale, motivo per cui prende il nome di Tribu, e nasce dalla volontà di seguire, nel contesto del suo paese natale, l’evoluzione artistica di Francesco Ciusa, inventore della scultura moderna in Sardegna.

Egli riesce a trasformare la sua cultura di appartenenza in un linguaggio universale, evidente soprattutto nelle sculture dei primissimi anni ’10.

Tra queste, la “Madre dell’ucciso” è l’opera con cui Ciusa si presenta ad appena 20 anni alla Biennale di Venezia, riuscendo a dimostrare una capacità straordinaria nel prendere un evento della vita isolana (legato in questo caso al rito funebre) e trasformarlo in emblema.

Altra opera importante è “Il pane”, realizzata da Ciusa nel 1907 al suo rientro dalla Biennale e raffigurante una figura femminile che indossa abiti afferenti alla tradizione sarda ed è immortalata nell’atto di impastare il pane. Ciusa si riferisce a questa figura come a una sacerdotessa, paragonando quindi il rito di impastare il pane a un rito sacro.

Accanto alle collezioni degli anni ’10, è significativa anche la collezione di arti applicate, a cui Ciusa si dedica nello stesso periodo in cui apre la sua manifattura di ceramica e spica a Cagliari.
Questi oggetti, pur rimandando a un uso prettamente quotidiano, risentono fortemente delle scelte stilistiche dell’artista. Le statuette in ceramica, per esempio, sono spesso riproduzioni in miniatura dei capolavori degli anni ’10.
All’interno l’allestimento del museo è studiato ricercando la massima essenzialità, anche sul piano dei materiali (quelli principalmente utilizzati sono il legno e il vetro), e le opere sono visibili a tutto tondo, essendo sistemate al centro dell’ambiente e poggiate su apposite pedane.

Tratto da MUSEOLOGIA di Roberta Carta
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