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Un futuro in progress


Si sono riscontrate diverse analogie tra La Jetée e The Terminator. Entrambi i protagonisti (l'uomo senza nome e Reese) sono spinti dal desiderio per l'immagine di una donna; su entrambi si conta per la riuscita di una missione; entrambi infine viaggiano nel tempo e troveranno la morte nel passato.
Ci sono però delle differenze, d'altronde The Terminator non è un remake di La Jetée (a quest'ultimo si ispira un altro film di fantascienza, "Twelve monkeys" di T. Gilliam). Differenze che ci mostrano due distinti approcci al genere, consentendoci una comparazione tra un cortometraggio d'autore ed un film commerciale, comunque ben costruito. Le differenze più eclatanti stanno nella forma; come è già stato scritto La Jetée è un "fotoromanzo", mentre The Terminator è un normale film con immagini in movimento. Entrambi hanno una voce narrante che commenta, ma se in La Jetée accompagna le immagini per tutti i ventotto minuti di durata del film, in The Terminator gli è riservata solo l'introduzione. Differente è anche la rappresentazione del viaggio nel tempo: nel film di Marker, le cavie sono adagiate su un'amaca e hanno una maschera sugli occhi. Il viaggio è indotto da un'iniezione, il che fa supporre una incursione nei propri ricordi piuttosto che una fisica rivisitazione. Infatti non ci è mostrato l'arrivo nel passato, ma solo la partenza. Il eommentaire parla del viaggio come di una traumatica esperienza di rinascita. Analogamente Reese descrive a Sarah il suo viaggio nel tempo come una rinascita da una luce bianca. In The Terminator però noi vediamo solo l'arrivo dei due uomini del futuro e non sappiamo quale sia il mezzo utilizzato. Sia Marker che Cameron ci hanno risparmiato la solita "time- machine", palesata invece da Zemeckis in Ritorno al futuro con una splendida (forse un po' kitsch) Delorian. Daltrocanto se The Terminator è commerciale, Ritorno al futuro lo è ancora di più (ricordiamoci che la produzione è di Spielberg) e soddisfa la logica dello spettatore, andando a riempire tutti quei gap che il film di Cameron (e anche La Jetée) lasciano aperti e volutamente inspiegabili, poco chiari, incerti. Come il futuro che ci si prospetta, almeno secondo la visione pessimistica di queste due pellicole.

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