Skip to content

Erodoto. Prologo senza muse



Per il poeta epico l'ispirazione è quasi rimemorazione: trasportato in un tempo che ignora, egli vede ciò che non ha visto e vissuto. Anche Esiodo riprende questa struttura d'inagurazione, ma con modifiche: le muse sono evocate in 3a persona. Nel prologo di Erodoto sono sparite le muse. Ora chi parla, ed autorizzato da chi? Lo storico ora deve costruire il suo spazio di sapere grazie all'historie, una sorta di sostituto della visione divina. Al posto delle muse, dunque, l'historie. Con un'oscillazione iniziale tra 1a e 3a persona, mentre il sapere delle muse è narrato alla 2a (narrami tu...narrate voi..). Al posto del sapere delle muse rumoreggiano le affermazioni di logioi persiani, di anonimi “si dice che” e la 3a persona dell'”essi dicono che”. Intendiamo quindi l'historie come confronto tra l'essi dicono che – e l'egli/io del narratore, che riunisce l'autorità nel suo nome proprio. Tucidide cancellerà le tracce della 1a persona. Offrendo il suo racconto come ktema per sempre. Non si tratterà più di preservare le azioni valorose dall'oblio, ma trasmettere alle generazioni future uno strumento d'intellegibilità del loro presente. Con questi continui rimandi essi-io, dai detti dei logioi persiani al parlare del narratore, si inaugura un lavoro di citazione e di scrittura della storia. Lo storico potrà prendere il cammino di archivi e salotti. Fare storia significherà partire da uno spazio testuale sdoppiato e su di esso: storiografico è il discorso che comprende il suo altro (quello persiano?).

Tratto da ERODOTO, IL PADRE DELLA STORIA? di Dario Gemini
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.