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La concorrenzialità enunciazionale nel sogno di Diane


Dopo il lungo percorso già compiuto, possiamo tornare sulle poste interpretative di partenza che riguardavano la configurazione narrativa di Mulholland Dr. Essa è progressivamente emersa come dotata di una coerenza, non tanto e non solo in termini di fabula, ma di traiettoria di se-mantizzazione di un’esistenza, rispetto alla quale i ragionamenti figurali appaiono paradigmaticamente come eventi (accaduti o immaginati) atti a risolvere le tante slabbrature del senso del proprio passato e del proprio destino.

Una volta partito il flusso onirico (seq. 3), non ci troviamo di fronte a una plausibile declinazione di un sogno, bensì all’enunciazione impersonale di un film interiore. Inoltre, un personaggio interno al mondo possibile declinato (Rita) si addormenta, la prima volta (seq. 4) senza che ciò comporti nessuna alterazione al normale sviluppo di una diegesi, la seconda volta (seq. 6) innestando una torsione enunciazionale che finisce con l’essere discorsivamente assunta quale proiezione onirica del personaggio.
L’ottava sequenza conferma ciò, riconducendo una catena di telefonate paramafiose fino al tavolino di Sierra Bonita, dove risiede Diane. Lo squillo della “telefonata non risposta” continua, con un effetto di riverbero, sulla sequenza successiva (seq. 9), fungendo con ciò da marca discorsiva in grado di significare una riassunzione forte del discorso da parte dell’enunciazione reggente (la proiezione onirica di Diane). Più generalmente, da questo punto in poi, la con-correnzialità tra le sequenze ascrivibili ai sogni incassati di Rita e quelle imputabili all’enunciazione reggente apporta, come side effect, un maggiore gradiente di assunzione da parte di quest’ultima; come se ciò non bastasse, la nona sequenza coincide anche con l’apparizione sulla scena di un attore dell’enunciato (Betty) che 1’enunciazione reggente (quella di Diane) assume quale proprio simulacro. Nel giro di un paio di sequenze, il film svela che il mondo possibile di Rita e quello di Betty sono coestensivi, tant’è che le due si incontrano dentro l’appartamento in Havenhurst della zia Ruth. Col passare delle sequenze si nota che queste, per quanto di primo acchito allotopiche, e rette ora dal sogno di Rita, ora da quello principale, finiscono in verità per amalgamarsi, dimostrando di afferire a un medesimo mondo possibile, quello in cui hanno cittadinanza Rita e Betty. Ciò costruisce uno strano assetto enunciazionale; non solo abbiamo una concorrenza tra enunciazioni sul piano della disseminazione indiziaria (i sogni di Rita portano verso lo svelamento della responsabilità di Diane, quello di Diane mira alla denegazione e proiezione sostitutiva delle proprie colpe), ma anche la comune convergenza verso la declinazione di uno stesso universo figurativo. Questo misto di conflittualità e di conciliazione di enunci azioni è ciò che spiega la risoluzione finale nella sequenza del Club Silencio.

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