Skip to content

La funzione del conscio e del preconscio nella creatività


Una ulteriore analisi del processo creativo è stata condotta da autori quali Kris e Kubie. Essi valorizzano la funzione cosciente dell’Io da cui dipendono le attività cognitive (percezione, memoria, attenzione, ragionamento) e la funzione di decantazione svolta dal preconscio.

Secondo Kris, non è solo l’inconscio a determinare i modi in cui si sviluppa l’immaginazione con i suoi contenuti, importante è anche la funzione dell’Io che controlla il processo primario istintuale, permettendo all’Io di modificare le pulsioni istintuali che vengono utilizzate. La sublimazione è dunque espressione dell’Io in grado di funzionare autonomamente.

Kubie dà grande rilevanza al preconscio, che occupa una posizione intermedia tra conscio e inconscio. Il conscio è visto come un insieme di attività mentali che programmano le proprie intenzioni, l’inconscio è visto come l’insieme dei bisogni e delle pulsioni. Il preconscio, collocato tra i due, presenta due tipi di contenuti: alcuni riguardano elementi appresi dalla realtà esterna al soggetto, altri provengono dall’interno come sentimenti ed emozioni.

Se predominano conscio o inconscio si evidenza una certa rigidità del prodotto; essa si annulla quando prevale il preconscio, che permette diverse combinazioni delle associazioni, dei confronti. La creatività è dunque intesa come un prodotto del preconscio; il creativo è colui che è capace di usare l’articolata e complessa funzionalità preconscia.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.