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Lo storyboard


Lo storyboard è la versione disegnata della sceneggiatura, o almeno delle sue parti più difficili da girare. Le principali scene del film sono disegnate come in un fumetto, inquadratura per inquadratura. Si è imposto con la nascita dello studio-system, cioè quel sistema di ripresa in studio che permetteva di pianificare esattamente le riprese. Oggi è obbligatorio negli spot pubblicitari, che creano un mondo artificiale e devono comunicare un messaggio chiaro in un tempo limitato.
Il disegnatore di storyboard lavora a stretto contatto con il regista e spesso, più che un autore, è considerato un semplice visualizzatore della creazione altrui (è inserito nei ruoli da tecnico e sottoposto a pagamento forfetario). Lo storyboard si comincia tre-sei settimane prima delle riprese, a seconda del budget. Per produzioni con set elaborati ed effetti, può servire anche un anno.

Il limite maggiore dello storyboard è l’impossibilità di mostrare il movimento o effetti ottici come le dissolvenze. La soluzione più ovvia è usare disegni schematici, frecce e didascalie. E’ possibile che il regista, per comunicare informazioni essenziali, si serva di disegni più schematici. Il grado zero dello storyboard è scrivere nei box, ma si possono anche usare disegni stilizzati.

Se c’è un rischio in cui incorrono i film girati seguendo pedissequamente un disegno è che le immagini possono sembrare fisse, artificiose. Di recente, nelle produzioni commerciali, si ricorre a strumenti di visualizzazione più sofisticati, come gli storyboard animati al computer.

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